Il centrodestra vuole spingere per il premierato. Dal centrosinistra si levano cori di protesta. Se andasse in porto, il premierato sarebbe una buona riforma, una riforma che adatterebbe le istituzioni all’attuale situazione di potere. Infatti, dal 2011 ad oggi, la presidenza della Repubblica agisce al di là delle sue prerogative.
Oggi, il presidente della Repubblica ha molto più potere rispetto a quanto accadeva nella Prima Repubblica e all’inizio della Seconda. La presidenza della Repubblica fu concepita dai padri costituenti con il ruolo di arbitro, mentre oggi è di fatto uno dei giocatori. Inoltre, il presidente della Repubblica non è eletto dal popolo. Il presidente del Consiglio, invece, è di fatto irrilevante. Infatti, il presidente del Consiglio dirige l’azione del Governo, ma non ha potere. Non può neppure revocare i ministri ed è debole anche di fronte al Parlamento, il quale può sempre fare un ribaltone e fare cadere il Governo. Dunque, certi equilibri del passato non ci sono più.
Per questo motivo, è bene fare una riforma che rafforzi la figura del presidente del Consiglio e il Governo, anche con una norma anti-ribaltone, e che rimetta la presidenza della Repubblica nell’alveo delle sue prerogative. La norma anti-ribaltone permetterebbe di cambiare il premier, ma non la maggioranza in Parlamento. Si parla di democrazia che deve essere tutelata; si tuteli la democrazia con delle riforme.