Mario Borghese, vicepresidente MAIE, durante il convegno organizzato al Senato dall’associazione Sud del mondo in cui si è dibattuto del Premierato come possibile soluzione dell’astensionismo dilagante, ha detto: “Per i cosiddetti conservatori di sinistra il voto degli italiani all’estero renderebbe controproducente introdurre il Premierato in Italia.
Secondo tale tesi gli elettori all’estero sarebbero l’8% dell’elettorato, una percentuale che condizionerebbe fortemente l’esito del voto in patria per l’elezione del premier in favore di un candidato di destra.
Basta consultare i dati storici del voto all’estero e si evince che gli elettori che votano sono appena il 30% del totale che è l’8% circa e che da sempre la maggioranza degli eletti all’estero è stata di centrosinistra.
Chi a sinistra vuole affossare il premierato dovrebbe quindi utilizzare argomenti e motivazioni più credibili e attendibili”.
“Noi siamo favorevoli al Premierato – ha aggiunto – perché finirebbero finalmente i giochetti di palazzo e a decidere i governi sarebbero davvero gli elettori.
Piuttosto bisogna mettere in sicurezza – come sostiene il nostro presidente Ricardo Merlo – il voto degli italiani all’estero, introducendo con la nuova legge elettorale il registro degli elettori.
Pensare invece di non far votare i connazionali all’estero – ha concluso Borghese – sarebbe davvero folle e sono certo che a Costituzione vigente questa possibilità non si verificherà mai “.