Giuseppe Conte in un colloquio con Repubblica spiega: “A me non interessa se vince o perde Renzi, se vinco o perdo io. Qua vince o perde l’Italia, di fronte all’Europa, che aveva pregiudizi verso di noi e che li sta superando. Ma basta poco per disfare tutta la tela”.
“Abbiamo un Paese in sofferenza – aggiunge il presidente del Consiglio -. Finora sul Recovery c’è stato un dibattito fuorviante. Tutte le forze di maggioranza e di governo devono avere a mente il contesto storico e sociale che stiamo attraversando, che ci impone di non farci distrarre da polemiche sterili”.
“Il mio appello riguarda tutti, non possiamo permetterci che la dialettica sfoci in contrappunti e demarcazioni che ci fanno precipitare in una condizione sterile. Questo interrogarci chiassoso tra di noi, questo guardarci tra noi che diventa fine a se stesso, non ha nessun significato. Mentre i cittadini attendono che risolviamo le sfide che abbiamo di fronte”.
E mentre incalzano le pressioni su un rimpasto, il premier ribadisce: “Un governo può proseguire nella sua azione solo sulla base della fiducia di ciascuna forza di maggioranza. Detto questo, avremo tutti i confronti politici con i partiti e ci sarà sempre da parte mia la disponibilità al confronto e al dialogo”.
Conte apre al dialogo su cabina di regia e verifica del programma: “Non mi ha mai spaventato il confronto e la dialettica tra alleati di governo. L’importante è che questa si traduca in richiesta di apporti, progettualità, e non in un inutile, sterile polemica”.