A qualcuno in Europa sta dando di volta il cervello. A qualche politico, a qualche economista, a qualche burocrate. La crisi? E’ partita dalle banche e dalla finanza e l’Europa della Merkel continua a volerla far pagare ai lavoratori e alle imprese, mostrando una cecità e un disprezzo dei popoli che spaventano. A sentire i commenti dei ciprioti, anche lì comincia a diffondersi la percezione che stavamo meglio quando stavamo peggio e che la scelta di entrare nell’euro sia stata una scelta suicida.
Il rischio di rivolte popolari a Cipro e’ alto e visibile e la chiusura delle banche in attesa che il Parlamento si esprima e legiferi è un cattivo indizio: le file ai bancomat di questi giorni segnalano la paura dei cittadini comuni, mentre si sospetta che i potenti e i miliardari siano stati avvertiti in tempo.
E’ certo invece che i grandi capitali rimasti nelle casse cipriote appartengono ai russi e pare che Putin sia davvero furioso. Questo spiegherebbe più realisticamente la guerra in atto in parlamento. Se davvero si attuerà una misura del genere, a farne le spese non saranno solo i piccoli risparmiatori abitanti di Cipro, ma i tanti magnati sorti dalla perestrojka. Alle richieste del governo di Cipro di un prelievo forzoso solo sui conti oltre i 20mila euro di deposito, la Banca centrale cipriota ha rilevato che una misura del genere servirebbe a poco: “Se i piccoli risparmiatori saranno esclusi dal prelievo forzoso proposto dall’Eurogruppo, il governo di Nicosia non ce la farà a raccogliere dai depositi bancari la somma di 5,8 miliardi di euro chiesta dall’Ue”. Insomma, è allarme rosso e c’è da scommettere che la vera proposta indecente che fa discutere il Parlamento riguardi come al solito le tasche dei potenti e non quelle dei povericristi.
CIPRO, PARLAMENTO BOCCIA PRELIEVO FORZOSO
Da Cipro all’Italia, il passo potrebbe essere breve. E poco importa se l’Abi, associazione banche italiane, ha fatto sapere che la crisi di Cipro non costituisce "pericolo di contagio", o se in Francia il ministro dell’Economia, Pierre Moscovici, ha assicurato che quello di Cipro “è un caso isolato”. O, ancora, se l’amministratore delegato di Deutsche Bank, Anshu Jain, vede rischi limitati che altri paesi europei siano costretti a un prelievo forzoso sui conti bancari come quello richiesto da Ue e Fmi ai depositanti di Cipro, in cambio del salvataggio da 10 miliardi. La paura che i propri risparmi possano essere toccati è forte nei cittadini, già tartassati di molto soprattutto durante l’ultimo anno e mezzo.
A mettere sale sulle ferite ancora aperte degli italiani ci ha pensato il capo economista della seconda banca tedesca, la Commerzbank, Jorg Kramer, con la sua proposta in stile vampiresco: “I patrimoni finanziari degli italiani corrispondono al 173% del Pil. Sono molto superiori ai patrimoni dei tedeschi che corrispondono al 124 per cento. Per questo sarebbe utile applicare in Italia una patrimoniale. Una tassa del 15% sui patrimoni basterebbe ad abbassare il debito pubblico italiano sotto la soglia critica del 100% del Pil". Spavento, orrore, la psicosi è già iniziata. Non bastava la sinistra nostrana a parlare di patrimoniale, non bastava l’Imu montiana (di fatto, una patrimoniale anch’essa) a strangolare le famiglie, ci voleva anche il geniaccio tedesco di turno a incuterci il timore di poter restare senza ossigeno. Ma come si fa? Come può vivere un operaio, un impiegato, un insegnante, ma come può lavorare un commerciante, un piccolo imprenditore, un artigiano, in un Paese, l’Italia, in un contesto, quello europeo, pronto a togliere anche a chi ha poco, pronto a tassare come fosse un gioco perverso i risparmi della gente? Cari amici che leggete, regolatevi: siate pronti a ritirare i vostri risparmi e a investirli magari in oro, o a portarli – in maniera legale, ovviamente – oltre confine, se potete. Siamo stanchi di pagare gli errori di altri, è ora di reagire e di mettere in campo soluzioni concrete. A mali estremi…
Twitter @rickyfilosa
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