Arrestato il presidente della Camera di Commercio di Palermo, Roberto Helg. In qualita’ di vicepresidente della Gesap, la societa’ che gestisce l’aeroporto di Palermo, spiega la procura, Helg avrebbe "chiesto e ottenuto il pagamento di una somma di denaro di 100.000 euro da un esercente del settore della ristorazione, affittuario di uno degli spazi commerciali dell’aeroporto, il quale si era rivolto a lui per ottenere la proroga triennale del contratto a condizioni favorevoli".
Helg, sottolineano dalla procura, avrebbe preteso "oltre alla consegna di una somma in contanti di 50.000 euro, l’impegno da parte del commerciante alla corresponsione rateale di 10.000 euro al mese con il contestuale rilascio, in funzione di garanzia dell’impegno, di un assegno in bianco del residuo importo di 50.000 euro".
La richiesta e la consegna del denaro sono state "integralmente monitorate dalla polizia giudiziaria", e hanno fatto registrare "la classica sequenza estorsiva consistente nella prospettazione, da parte di Helg, della difficolta’ dell’operazione di rinnovo se non supportata dal suo prezioso intervento e, da parte del commerciante, nell’adesione all’illecito pagamento, in ordine al quale l’uomo pubblico ha preteso".
FOCUS Dalla lotta al racket delle estorsioni al carcere per avere intascato una tangente da centomila euro da un ristoratore: Roberto Helg da quarant’anni e’ tra i volti piu’ noti del commercio a Palermo, sempre in prima linea nelle battaglie per la categoria, spesso duro con le varie amministrazioni locali, come lo fu con l’ex sindaco Diego Cammarata (Pdl), pur essendo collocato politicamente nell’alveo del centrodestra, ma sopratutto pronto ad arringare i suoi colleghi sui temi della legalità.
"Racket e usura potranno essere sconfitti solo se le vittime denunceranno e collaboreranno con le istituzioni" aveva ribadito qualche mese fa in occasione della consegna del Premio Libero Grassi, intitolato all’imprenditore palermitano ucciso dalla mafia per essersi ribellato al pagamento del pizzo. Da ben 18 anni Helg e’ a capo della Confcommercio di Palermo, associazione diventata quasi un feudo dell’imprenditore, abile nel tessere rapporti con la politica: proprio dall’associazione, era il 2008, aveva sospeso un commerciante perche’ il suo nome era comparso in un ‘libro-mastro’ trovato al boss Salvatore Lo Piccolo, mentre in un altra inchiesta di mafia, dieci anni prima, lo stesso Helg fu tirato in ballo da alcuni pentiti come uno degli imprenditori che pagava il pizzo ma quell’accuse poi non furono provate. Da nove anni consecutivi Helg guida anche la Camera di commercio del capoluogo siciliano, riuscendo ad avere sempre la meglio sui suoi competitori, in particolare su Confindustria, grazie sempre alla sua qualita’ di tessitore di rapporti. Ruolo che gli ha consentito di sedere nel board della Gesap, la societa’ di gestione dell’aeroporto Falcone Borsellino.
Da imprenditore ha alle spalle una lunga attivita’ nel campo degli articoli da regalo, l’impresa pero’ e’ fallita qualche anno fa. Con lui, da componente della giunta camerale, nel 2005 la Camera di commercio di Palermo fu la prima in Italia ad aprire uno sportello per la legalita’, per assistere gli imprenditori che denunciano usura e richieste di pizzo. Proprio la lotta al racket e’ stato il suo impegno negli ultimi anni, Helg e’ stato tra coloro i quali con un comunicato stampa nei giorni scorsi aveva espresso solidarieta’ ad Antonello Montante, il leader di Confindustria in Sicilia e paladino della lotta al pizzo, indagato per frequentazioni mafiose dalla Procura di Caltanissetta. E proprio su queste vicende invita a riflettere il vice presidente della Commissione Antimafia, Claudio Fava: "L’arresto di Roberto Helg impone una domanda urgente e rigorosa su cosa sia diventato oggi il fronte antimafia in Italia e su come abbia prodotto e protetto troppe carriere e troppi spazi di impunita’". Anche il presidente dell’Autorita’ nazionale anticorruzione Raffaele Cantone ricorda un intervento "particolarmente appassionato" di Roberto Helg su questo temi. "Fermo restando la presunzione di innocenza e’ evidente – aggiunge Cantone – come in questo mondo ci sia tanta ipocrisia e questa fa molti piu’ danni, ulteriori danni rispetto alla stessa corruzione".
Discussione su questo articolo