Dunque, Monti ha sbagliato e ha dovuto fare marcia indietro. Il posto fisso? Che monotonia!, aveva sentenziato il presidente del Consiglio intervenendo a Matrix. Il giorno dopo, in seguito alle polemiche suscitate in mezza Italia, ha corretto il tiro, su Repubblica tv: tutto un equivoco, il posto fisso è un "valore positivo".
L’infelice frase del premier ha fatto il giro dei tg e ancor più del web. Ed è anche vero che, nonostante il tono snobbistico che accompagnava le parole usate, rendendo ancora più sprezzante il messaggio, il professore bocconiano non ha tutti i torti. Timbrare il cartellino, dalle 8 del mattino alle 6 di sera, per 40 anni, certo non puo’ dirsi felicità. Non tutti abbiamo la fortuna di un ruolo sociale dinamico e gratificante. E la "monotonia" è il prezzo che la gente comune paga per condurre una vita dignitosa. Molti dei nostri genitori hanno vissuto proprio così, riuscendo a mantenere, bene o male, tutta la famiglia, riuscendo a pagare il mutuo della casa, le rate della macchina, e a riempire il frigorifero. Oggi?
Oggi è vero che il posto fisso è diventato un miraggio, ed è giusto non mentire alle nuove generazioni, che devono imparare a rimboccarsi le maniche, a fare da sè, a reinventarsi se necessario un mestiere diverso da quello per cui si sono impegnati per anni. Ma è giusto anche che le istituzioni provvedano a cambiare le regole dell’economia e dei contratti di lavoro, perchè senza posto fisso, è impossibile disegnarsi un futuro, progettare una vita serena, una casa, una famiglia, una continuità di status sociale: e l’ansia di una prospettiva di disoccupazione e di impoverimento puo’ trasformarsi in malattia sociale altamente contagiosa. Se n’è accorto alla fine anche il Monti gaffeur, che ha suggerito alle banche nuovi criteri per l’assegnazione dei mutui, ad esempio le potenzialita’ lavorative del richiedente; insomma, criteri più coerenti con la filosofia della flessibilità che il nuovo capitalismo, spietato con i deboli, ci vuole far digerire nostro malgrado. Ci auguriamo che i cervelloni che stanno al governo partoriscano idee sensate per risolvere il problema della disoccupazione, ma se il buongiorno si vede dal mattino, tira una brutta aria: per noi e per loro.
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