“Da tempo il quotidiano “Gente d´Italia” é oggetto di pesanti attacchi, diretti e indiretti, alla sua libertá di espressione e circolazione (che é poi quella dei cittadini italiani all’estero ai quali si rivolge in via prioritaria questa pubblicazione). Stiamo parlando di una tra le ultime voci libere e quotidiane ancora in vita nel mondo dell’informazione italiana all´estero. Dopo una pretestuosa e immotivata sospensione del contributo statale (previsto e determinato da una apposita legge per il sostegno all´editoria), dopo uno stillicidio di minacce anonime e un susseguirsi di attacchi informatici é oggi la volta del Comites di Montevideo che invece che porsi – come sarebbe da aspettarsi – a fianco di un prezioso strumento di informazione – fondamentale per la nostra collettivitá – con una decisione presa a maggioranza si erge adesso a censore della ‘linea editoriale’ del giornale ponendo in rischio (con un parere obbligatorio sia pure non vincolante) l’esistenza stessa di questo giornale”. Lo dichiarano in una nota congiunta Luciano Vecchi, coordinatore Pd nel mondo, e il Senatore Pd Fabio Porta, eletto in America Meridionale.
“In altre occasioni abbiamo avuto di difendere il suo Direttore Mimmo Porpiglia e il quotidiano “Gente d’Italia” da questi ripetuti attacchi alla libertá di stampa e di espressione sancita dalla nostra Costituzione, e lo abbiamo fatto consapevoli delle differenze di idee e opinioni spesso manifestate dal giornale rispetto alla nostra parte politica.
Non possiamo peró accettare inerti questo vero e proprio abuso di potere di un organismo che dovrebbe semplicemente certificare l’esistenza del giornale e la permanenza dei criteri previsti dalla legge italiana per il mantenimento del contributo.
Per questi motivi presenteremo un´interrogazione parlamentare e chiediamo fin da adesso alle autoritá diplomatiche e consolari di vigilare con severitá e attenzione sul delirio di onnipotenza di un organismo che dovrebbe primeggiare per la difesa del diritto ad una sempre maggiore informazione da parte dei nostri connazionali e non per la sua censura.
Per quanto ci riguarda, facciamo nostre le parole di omaggio e ringraziamento con il quale qualche anno fa nella Casa d’Italia di Montevideo il Presidente della Repubblica Mattarella consegnó al Direttore Mimmo Porpiglia una medaglia di riconoscimento per il ventennale lavoro prestato a favore degli italiani all’estero; quando il Presidente Mattarella nel suo discorso in Parlamento a seguito della sua rielezione ha ringraziato le nostre collettivitá per il “contributo che danno alla comprensione della identitá italiana nel mondo” si rivolgeva anche alla stampa italiana all’estero. Qualcuno, forse, non ha prestato la dovuta attenzione a quelle parole”, concludono Vecchi e Porta.