“La pornografia per un dodicenne non lo porta da nessuna parte. Non c’è valenza, non c’è valore, non c’è un utilizzo buono. C’è semplicemente un modello che gli si stampa in testa che renderà estremamente difficoltosa la gestione della sua sessualità”. Così Mario Adinolfi a Radio Campus.
“Possiamo fare tutta l’educazione sessuale che vogliamo – sottolinea -, ma se uno si forma il suo immaginario a 12 anni sui siti porno avrà quel tipo di visione”.
Secondo Adinolfi “il porno è il male dei nostri figli, non ne vedo un utilizzo sano, per questo preferisco che ci sia, per ragioni di salute pubblica, un blocco dell’utilizzo di questi siti. Non ho detto il divieto della pornografia, ma ho detto il blocco dei siti porno”.
“La pornografia è un’industria che produce il male per la società e va contrastata come si contrastano tutte le industrie che generano elementi negativi nelle società in cui si vanno ad insediare”. “La pornografia è violenza indotta, legata a modelli etici ed estetici pericolosissimi. La donna che è sessualmente liberata perché la dà sempre a tutti non è veramente una donna sessualmente liberata. E’ una donna che subisce un diktat di un’industria che salvaguardia il proprio interesse”.
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