Una delegazione composta, tra gli altri, dall’On. Fabio Porta (Presidente dell’Associazione di Amicizia Italia-Brasile), dalla Presidente della Fondazione Lelio e Lisli Basso, Elena Paciotti, e dal Segretario Generale del Tribunale permanente dei popoli, Gianni Tognoni, ha consegnato all’Ambasciatore del Brasile a Roma, Antonio Patriota, una lettera-appello sottoscritta da decine di entità della società civile italiana e da un centinaio di persone, tutti impegnati da anni nella difesa dei diritti delle popolazioni indigene.
La lettera inizia manifestando “la preoccupazione e l’indignazione dei firmatari circa la situazione delle popolazioni indigene del Brasile, con specifico riguardo ai Guaraní Kaiowá del Mato Grosso do Sul, per le continue violenze perpetrate contro questo popolo”, invitando l’Ambasciatore ad attivarsi “presso le competenti autorità brasiliane affinché i diritti dei popoli indigeni siano rispettati, le loro terre delimitate, cosicché essi possano vivere finalmente in pace”.
“Non è pensabile – concludono i sottoscrittori dell’appello, consegnato in questi giorni a diverse rappresentanze diplomatiche brasiliane in Europa – che una nazione che si considera una democrazia, e che è ancora internazionalmente riconosciuta come regime democratico, veda, al suo interno, accadere brutali, eclatanti violazioni dei diritti umani, e l ́omissione dello Stato democratico di diritto”.
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