Il disastro del ponte Morandi dell’Autostrada A10 Genova-Ventimiglia ha denotato un grave problema che affligge il nostro Paese. Il problema è la carenza di infrastrutture efficienti e sicure. Questo problema riguarda tutta l’Italia. Penso, ad esempio, al ponte sul Po che collega Bagnolo San Vito a San Benedetto Po, che si trova qui in Provincia di Mantova, non lontano da casa mia, e che ha problemi di staticità.
Penso anche al ponte “Cannavino”, che si trova a Celico, in Provincia di Cosenza, che cade a pezzi.
In tutto il nostro Paese, da nord a sud, ci sono problemi alle infrastrutture. Ci sono problemi di ponti stradali ed autostradali che si sgretolano, di asfalti con buche, di ferrovie con binari vecchi e malmessi, di tunnel stradali bui, senza prese antincendio e con problemi di staticità.
Sapevate che l’Autostrada A20 Messina-Palermo aveva due gallerie pericolanti, il tunnel “Madonna di Tindari” ed il tunnel “Capo d’Orlando”?
Per fortuna, in questo caso, si è intervenuto.
Al di là delle polemiche, che lasciano il tempo che trovano e che possono essere sgradevoli, si deve fare qualcosa di concreto. In poche parole, serve un “Piano Marshall” per le infrastrutture. Servono grandi investimenti per la realizzazione di nuove opere e per la riqualificazione di quelle esistenti.
Il disastro del ponte “Morandi” si sarebbe potuto evitare se si fosse fatta la nuova “Gronda”. Con quest’ultima opera, si sarebbe potuto tenere chiuso più a lungo il ponte “Morandi” , così da poterlo manutenere meglio. Si getta tanto la croce contro il Gruppo “Autostrade per l’Italia” (le cui reali responsabilità debbono essere accertate) ma forse c’è dell’altro. Genova è uno snodo importante. Chiudere il ponte “Morandi” per lunghi periodi avrebbe avuto ripercussioni molto gravi sul traffico e sullo spostamento di merci. Come ho scritto prima, la “Gronda” avrebbe permesso di chiudere il ponte per periodi più lunghi, così da poterlo manutenere meglio e da potere garantire una maggiore efficienza infrastrutturale.
Perché la “Gronda” non è stata fatta? La “Gronda” non è stata fatta perché c’erano dei movimenti che protestavano contro di essa e dei politici che temevano di perdere il consenso e che per questo non hanno fatto nulla. Dunque, serve anche un cambio di mentalità. Magari sarebbe stato meglio essere meno “popolari” ma più volenterosi nel pensare al bene delle persone.
La gente deve imparare a pensare che fare le grandi opere serve a rendere il sistema più efficiente (per l’economia) e più sicuro per le persone.
Con la salute e la vita della gente non si scherza.
Cordoglio per le vittime e vicinanza ai feriti.