Non c’è politico che non si sia scandalizzato per gli sprechi e i lussi della casta alla quale appartiene, che non abbia giurato di porre rimedio. Dal Quirinale a Camera e Senato, dalle Regioni a Province e Comuni, dai partiti alle migliaia di enti inutili e auto blu ecc., ogni anno vengono “ingurgitati” milioni e milioni di euro senza che i cittadini ricevano benefici apprezzabili da chi li rappresenta. Tremonti ha varato una manovra lacrime e sangue per i cittadini e “loro”, i politici, non hanno rinunciato neppure ad un euro dei loro ricchi stipendi e vitalizzi.
Lo abbiamo capito bene: il Parlamento non riformerà mai un fico secco, ha sempre legato le mani a Berlusconi e continuerà a farlo.
Quando la riforma prevede un taglio ai costi dei parlamentari e a tutto il sistema parassitario del mondo politico e parapolitico, c’e’ l’accordo bipartisan di non farla passare. Ormai e’ evidente che non si può piu’ andare avanti così. E’ ormai sotto gli occhi di tutti il naufragio di una intera classe dirigente politica di destra e sinistra che sta riconsegnando l’Italia ai “soliti noti”. Ed eccolo, infatti, un Fini qualsiasi, “capocomico” di un teatrino sgangherato, al quale non par vero di potersi mettere a capo dell’ennesimo movimento anticasta e antisprechi. Fini è presidente della Camera ormai da anni, che ci ha fatto fino ad oggi? Come mai si sveglia soltanto adesso? Non si capisce poi in nome di chi pensa di governare l’attuale Governo se c’e’ una vera e propria “rivolta” dell’opinione pubblica di centrodestra. Come può l’attuale maggioranza recuperare l’evidente perdita dei consensi come ha toccato con mano alle recenti elezioni amministrative ed al referendum? Non dobbiamo più illuderci: la politica è una casta, così come lo è quella dei magistrati, che continuerà a sperperare e ad ingrossare irresponsabilmente e senza vergogna il già enorme debito pubblico.
Gli stipendi dei parlamentari e dei dirigenti di tutto l’apparato governativo o paragovernativo debbono essere ridotti ai livelli della media europea ed anche meno. Debbono farlo subito, ora, prima delle vacanze estive, altrimenti saranno presi a "forconate" nel prossimo autunno dagli esasperati cittadini. Inoltre, il mandato parlamentare dovrà limitarsi a non più di due legislature, per far fuori tutti i "maneggioni" che si danno alla politica per farsi i “casi” loro e ai quali del benessere del Paese non interessa nulla.
La Politica, con la “P” maiuscola, e’ una cosa seria: è dare un servizio ai cittadini. Anche i magistrati, oltre a ridursi lo stipendio, dovranno essere condannati a risarcire quando sbagliano, sicuramente le sentenze saranno assai più ponderate. Manca, infatti, a certi magistrati il senso della responsabilità tanto civile quanto morale. Quando si danno alla stampa “illegalmente” notizie di reati “non provati” che coinvolgono i politici, e le si getta in pasto anche alla stampa estera (attizzando le speculazioni finanziarie), la magistratura si rende anch’essa responsabile della crisi finanziaria del Paese, perchè denuncia irresponsabilmente, e con troppa superficialità, una corruzione dilagante che, alla fine (dopo 10/15 anni), le sentenze definitive smentiscono.
Dunque, paghino di propria tasca i magistrati “faciloni” e spesso “impreparati” i danni che arrecano allo Stato, alle persone e alle aziende.
Di tutto quello che avviene in questi giorni sui mercati finanziari si dà, ovviamente, la colpa a Berlusconi, sottacendone i meriti e dimenticando di dire che Silvio non è mai stato messo nella condizione di governare “secondo le sue intenzioni”. Principalmente la colpa è di un’opposizione accecata dall’odio, la quale ancora oggi, in presenza di una speculazione finanziaria che ha preso di mira l’Italia, irresponsabilmente chiede le dimissioni del governo, allarmando ancor più i mercati. Chi poi sostituirebbe il governo? L’inaffidabile litigiosa “armata Brancaleone”? Sarebbe veramente la fine certa per l’Italia. Berlusconi, indubbiamente, sta attraversando il suo periodo politico peggiore ed è fiaccato da molti ed estenuanti attacchi provenienti da tutte le parti da 17 anni. E’ anche preda di ricattatori ed il più odioso, quello che ha più “schifato”, è il Senatore Caselli Esteban Juan Cacho che ha “preteso” la nomina di “consigliere” del premier per gli italiani nel mondo, altrimenti sarebbe uscito dal Pdl. Quale credibilità ha Caselli per chiedere la stima degli italiani nel mondo? Chi poi sarà disposto a collaborare con chi ha “ricattato” Silvio Berlusconi? Se Berlusconi cadrà, l’Italia tornerà indietro di vent’anni: alla prima Repubblica, verso la quale Bersani, Di Pietro, Fini e Casini vogliono riportarla.
Nel 1861 fu fatta l’unità geografica dell’Italia, ma gli italiani ancora non sono stati fatti. Vano è stato il sacrificio di milioni di donne e uomini che hanno patito stenti, affrontato il martirio e hanno perso la loro vita per unire d’Italia. Quest’anno è il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia e lo si sta celebrando nella maniera peggiore.
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