Dopo le feste natalizie Matteo Renzi, segretario del Partito Democratico, incontrerà i segretari regionali del Pd per avere da loro eventuali indicazioni e suggerimenti sulle candidature.
Renzi punta a chiudere entro metà gennaio le candidature nei collegi, per poi in una decina di giorni chiudere le liste proporzionali. Un compito non facile, perché sono tanti i big che non vogliono essere lasciati fuori.
L’idea comunque è proprio quella di rendere protagonisti di questa campagna elettorale le persone che durante gli ultimi mesi e anni sono state maggiormente in vista, quelle che si sono impegnate di più sul piano politico e operativo.
Così big del partito come Marco Minniti, Graziano Delrio, Dario Franceschini, Andrea Orlando, troveranno certamente spazio. Saranno candidati tutti in un collegio e saranno capilista in una regione.
“Voteremo il 4 marzo”, ha scritto il segretario dem su Facebook, per poi proseguire: “Da un lato ci sono le promesse mirabolanti di Berlusconi e Salvini, il tandem dello spread e del populismo. Dall’altro Di Maio e Grillo, che vogliono referendum su euro e vaccini, promettendo assistenzialismo e sussidi. E poi ci siamo noi. Che in questi anni abbiamo lavorato tanto e sbagliato qualcosa ma che siamo una squadra credibile e affidabile”.
Come Pd “vogliamo più futuro, vogliamo più vita, vogliamo più qualità. E pensiamo all’Italia che vuole creare lavoro, non assistenzialismo. L’Italia dei diritti, del sociale, della cultura. L’Italia che non esce dall’Euro, ma porta umanita’ in Europa. Questi siamo noi. Siamo oggettivamente tutta un’altra storia rispetto al populismo a cinque stelle e all’estremismo di questa destra leghista”.
“Mancano 65 giorni – conclude Renzi -. Non lasceremo questo Paese a chi vive di rancore e di rabbia. Mettiamoci al lavoro, amici, senza paura. Perche’ il 4 marzo sia una bellissima giornata, avanti”.
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