Aldo Di Biagio, senatore di Civica Popolare, è in Parlamento da due legislature. Oggi corre per la Camera dei Deputati nella ripartizione estera Europa. ItaliaChiamaItalia lo ha raggiunto telefonicamente per una chiacchierata in vista delle elezioni.
Senatore Di Biagio, ancora una volta si trova impegnato in una campagna elettorale nella ripartizione Europa.
Si, ho deciso di correre, questa volta alla Camera, per portare a compimento un progetto che ho iniziato nel 2008 e che merita di approdare a tanti risultati, sempre in coerenza con il mio percorso umano e valoriale. E affronterò questa campagna elettorale non inseguendo e propinando argomentazioni semplici e comode. Ho scelto infatti di candidarmi nella lista Civica Popolare per affermare una posizione che si ispira all’autentico popolarismo di matrice europeista. Non è un percorso facile, ma io non ho mai percorso strade facili.
Lei si è candidato nella lista Civica Popolare guidata da Beatrice Lorenzin che appoggia il centro sinistra, o sbaglio?
Darei una lettura diversa. Per prima cosa vorrei sottolineare come io sia rimasto coerente con le mie posizioni politiche, ricordando che ho abbandonato, ponendo questioni di carattere morale, già nella scorsa legislatura, un centrodestra che oggi è asservito alle posizioni populiste e in alcuni casi razziste di una forza, quella della Lega, che si dichiara apertamente sodale di Marine Le Pen. Ci si deve quindi rendere conto come a cambiare sia stato in realtà lo scenario politico e che ormai certe categorie devono essere superate. La vera sfida è tra nazionalismi e populismi da una parte e democrazia dall’altra, una sfida tra passato e futuro. Con questo spirito è stata costruita la lista Civica Popolare, una lista di persone per bene che condividono i miei stessi ideali di rispetto istituzionale e di responsabilità verso il Paese ed il suo futuro. E che vogliono porsi in continuità con quanto fatto dal Governo Gentiloni.
Perché si dovrebbe votare Civica Popolare?
Perché a prescindere da come la si pensi, il voto alla lista Civica Popolare è l’unico modo di votare italiano e insieme votare europeo. Al di là di come la si pensi è l’unico modo di respingere l’idea che il destino dei nostri figli sia separato dal destino della nostra storia come nazione europea.
Anche alla luce delle candidature degli altri partiti, come pensa possa essere rappresentato il mondo dell’emigrazione nel prossimo parlamento?
Il prossimo parlamento innanzitutto vedrà l’assenza di due importanti punti di riferimento per il mondo dell’emigrazione: Claudio Micheloni e Marco Fedi, che nello scenario rappresentavano senz’altro due eccellenze che si sono sempre distinte da coloro che si sono mostrati più avvezzi a sfruttare il voto dei nostri connazionali per propri interessi e tornaconti. E devo dire che trovo difficile immaginare un parlamento senza queste due figure.
Con Claudio Micheloni, di cui ho sempre apprezzato e rispettato il percorso e la storia, ho condiviso l’esperienza di questa legislatura e insieme a lui abbiamo portato avanti numerose battaglie nell’interesse dei nostri connazionali all’estero.
Al riguardo vorrei aggiungere che è mia ferma intenzione continuare nel solco del lavoro tracciato insieme a Micheloni, essendo sempre attento e disponibile a tutte le istanze che verranno da quel mondo con il quale ci siamo confrontati in questi anni anche attraverso il Comitato per le Questioni degli Italiani all’estero.
ItaliaChiamaItalia le dà la possibilità di lanciare un messaggio ai lettori – e agli elettori – che leggeranno questa sua intervista
E’ il momento di scegliere persone per bene e di qualità che sappiano portare avanti progetti validi e lungimiranti, che facciano la differenza rispetto all’attuale povertà della politica. Per questo la responsabilità di chi come me crede ancora e fortemente nei valori popolari, resta particolarmente forte.