“Ho apprezzato la chiarezza e la precisione della relazione del Presidente Gentiloni su un Consiglio Europeo che sarà determinante per chiarire il ruolo dell’UE e dei singoli partner su temi strategici e divisivi come – tra gli altri – politiche migratorie, politiche monetarie e difesa ed uno dei punti di maggior rilevanza è stato proprio la gestione della Brexit, anche in ragione dell’indiscutibile impegno del nostro Paese. Ricordo infatti il lavoro svolto negli ultimi mesi nell’ambito dell’indagine conoscitiva del Comitato per le questioni degli italiani all’estero e della Commissione politiche dell’Unione europea, che ha condotto all’approvazione da parte del Senato di una risoluzione con degli impegni molto precisi di cui il Governo si sta facendo egregiamente rappresentante. Ma l’argomento Brexit trattato ieri in aula è stato illuminante per chi avesse ancora il dubbio su cosa esattamente sia il populismo nostrano”. Così in un nota il Sen. Aldo Di Biagio, Centristi Europei.
“Praticamente un paradosso di inconsistenza e di contraddizione. Appare infatti paradossale che in aula abbiano puntato il dito a gran voce contro la persistenza di atteggiamenti di intolleranza e xenofobia nei confronti dei cittadini italiani in UK, proprio coloro il cui contenitore politico in Europa siede nello stesso gruppo di Farage, anima indiscussa della Brexit e di conseguenza degli effetti complessi della stessa, di cui loro tanto si lamentano, ma in riferimento al quale forse ignorano che il nostro Governo, anche in ragione del lavoro da noi svolto nell’indagine conoscitiva del Senato, sta avendo un ruolo di rilievo.
Il passaggio di ieri è metafora della debolezza di posizioni e di programmi, almeno sull’Europa, da parte dei gruppi populisti, che a forza di urla e proclami finiscono con il perdere la via maestra.
Che sicurezza può dare un politico, o presunto tale, che critica un fenomeno da lui stesso sostenuto e auspicato?
Probabilmente è la conferma, ammesso che ce ne volesse una, che il populismo fugge i contenuti e si muove soltanto sulla linea, inutile ed idiota, della scenografia e delle frasi ad effetto, senza logica, programmazione e coerenza.
Tutto questo fornisce anche altre conferme, forse più utili in questo momento.
Che le scelte di impeto e populiste, di cui la Brexit rappresenta la metafora per eccellenza, non sono vittorie da sbandierare o esaltare ma sono drammi, dettati dall’incompetenza e dall’assenza di lungimiranza che anche uno spirito critico verso l’UE dovrebbe necessariamente avere.
Pertanto al momento in Europa, ai nostri cittadini residenti all’estero, deve essere chiaro che non c’è alternativa tra populismo dannoso antieuropeista e un convinto popolarismo europeista.
Partendo dalla brutta pagina di confronto parlamentare di ieri in Senato, voglio rivolgere un invito alla riflessione ai nostri connazionali in Europa, sull’esigenza di orientare il prossimo voto verso una lista che sia convintamente e concretamente europeista, che incarni i valori della responsabilità governativa e riformatrice, e che fornisca nel programma anche le soluzioni per tamponare i danni dei populismi europei, con l’obiettivo prioritario ed inderogabile di garantire a ciascun cittadino italiano di essere sempre protagonista attivo nel Paese in cui ha deciso di vivere. Noi – conclude Di Biagio – stiamo lavorando proprio in questa direzione, consapevoli che al momento vi è un’unica alternativa per il futuro del Paese e per un ruolo rinnovato e sfidante dell’Europa”.
Discussione su questo articolo