La politica deve essere davvero una attività di tutto "rispetto", ce ne stiamo accorgendo in questi giorni; ma non tanto nel significato che ci vuole propinare l’illuminato professor Monti, quanto piuttosto nella accezione che si e’ soliti attribuire ai boss delle famiglie malavitose, uomini "di rispetto", appunto. Pensavamo che fosse solo la politica dei peones, piccoli servitori di questo e di quel personaggio attratti dagli stipendi e dai benefici, a caratterizzare la corsa alla candidatura. Stiamo scoprendo, in quella che e’ stata battezzata come "Terza Repubblica" in onore a quel vento di rinnovamento (?) che solo i politici vedono, stiamo scoprendo dicevamo, che è proprio quella più alta, quella del potere, la fila più affollata di candidati "prestigiosi" l’un contro l’altro armati pronti ad affilare le armi per conquistare la vetta.
Deve essere anche, a indurre in tentazione, l’effetto collaterale dello spazio lasciato libero da un Berlusconi amico di nessuno, che parla solo a se stesso. Il potere logora chi non ce l’ha, diceva bene quel sant’uomo di Andreotti. E a cominciare da Monti, continuando con Ingroia, Tremonti e perfino Tosi, il fiorire delle ambizioni personali potrebbe raggiungere presto quei germogli freschi di primavera che si chiamano Rosy Bindi e Anna Finocchiaro, per rispetto alle pari opportunità.
Cosa andremmo a fare in Europa con un Tosi dai limiti territoriali o con una Bindi dai limiti ben noti, è tutto da spiegare. Ha fatto bene i suoi conti il furbo Casini che ha scelto da subito di stare col cavallo vincente. Ma siccome a noi quel cavallo sembra troppo fiero e indomito nella sua corsa alla guida dei povericristi che sono ormai la maggioranza del Paese, continuiamo a pensare che questa volta serve dare forza al più umano Bersani per aspettarci qualcosa di buono per il futuro, almeno sul tema del lavoro. La disoccupazione che avanza e’ il vero pericolo sociale, e non sarà Monti con i suoi sodali ben pasciuti a pensare come arginarla. Buttiamoci per una volta a sinistra, piangeremo meno.
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