A nostro avviso, il “rimedio, ” utile per il trattamento del Bel Paese, si potrebbe concretare in tre punti. Primo: politica tendente a sanare i problemi strutturali dell’economia nazionale che sono alla base dell’acuirsi dell’involuzione. Secondo: pianificazione economica, interna ed internazionale, tramite progetti di rilancio, anche settoriale, dei cicli produttivi; favorendo, soprattutto, l’imprenditoria privata. Terzo: mutamento delle regole sulle quali si fondano gli obiettivi socio/ politici nazionali. Chiaramente, quanto esposto richiede responsabilità e coerenza. Da parte di tutti. Col concreto contributo di chi ha preferito, finora, non schierarsi.
Gli italiani chiedono chiare soluzioni sul futuro della Penisola. Insomma, i provvedimenti governativi per fronteggiare le mancanze del Paese dovrebbero far parte di un “pacchetto” d’articolato impegno politico che, sino ad ora, è stato solo congetturato. Indubbiamente, in una situazione delicata come quella che stiamo vivendo, i pubblici poteri sono spesso messi sotto una luce non sempre consona alle finalità del loro mandato; a questo punto essere critici, anche se a ragione, non basta più. Forse, non è bastato mai.
Senza tanti contraddittori, è necessario dimostrare una maturità che supporti tutte le classi sociali e, soprattutto, quelle più deboli. La realtà ha dimostrato, di là da ogni ragionevole dubbio, che la strada che percorrevamo non era quella giusta. Stavamo disperdendo preziose energie senza riscontro. Quando la politica non è più gestibile, rimane la solidarietà sociale che rappresenta, senza nessuna riserva, un mezzo d’impegno per tentare di chiarire la situazione; anche per essere più che spettatori, protagonisti delle sorti del Paese. L’Italia, tanto per chiarire, è degli italiani. I partiti sono solo una concretezza variabile.
Non a caso, anche questo Esecutivo “rabberciato” propone soluzioni che, forse, potevano essere evitate. Magari non ignorando il compimento di scelte insufficienti all’origine. E’ una domanda che rivolgiamo al Capo dell’Esecutivo e ai Partiti che lo sostengono. Anche se non conosciamo ancora per quanto.
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