Contratto a tutele crescenti, salvaguardia per gli esodati e introduzione del salario minimo garantito entro l’anno. Sono questi alcuni dei punti salienti dell’azione che intende portare avanti Giuliano Poletti. In un’intervista al Secolo XIX, il ministro del Lavoro illustra le norme salienti del Jobs act, il testo sul lavoro che ora è in discussione al Senato. Tra le novità più importanti, anche la riforma degli ammortizzatori sociali e la creazione dell’Agenzia nazionale del Lavoro.
Sul tema del salario minimo, il rappresentante dell’esecutivo spiega che "Abbiamo inserito nella delega questa possibilità. Ovviamente ci confronteremo con le parti sociali. Si tratta di uno strumento che ha lo stesso nome in molti paesi europei ma che viene utilizzato con logiche molto diverse. In alcuni casi è davvero un salario minimo, in altri è un riferimento per le politiche sociali. Da un lato, infatti, ha sicuramente delle ricadute positive per tutti quei lavoratori che non hanno un contratto di riferimento. Dall’altro lato, però, c’è la legittima preoccupazione che in Italia, essendoci una larga diffusione di contratti di lavoro, l’introduzione del salario minimo possa portare in alcuni casi a un abbassamento dei livelli salariali".
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