"Il mio governo potra’ fare pochissimo, anzi, forse niente, se alla testa di questo governo c’e’ una persona che e’ arrivata dove e’ per una serie di raccomandazioni o spinte ricevute nel corso della sua vita e non in seguito a un percorso democratico". Cosi’ il premier Mario Monti ha risposto al corrispondente da Bruxelles del Corriere della Sera, che gli chiedeva cosa l’esecutivo intendesse fare in merito a crescita, occupazione e welfare ma anche per combattere corruzione, nepotismo ed evasione fiscale.
"Non credo quindi che lei possa avere nessuna aspettativa da un governo cosi’ malpresieduto", ha aggiunto con durezza il premier rivolto al cronista, con cui ha indirettamente polemizzato per l’articolo pubblicato sul quotidiano milanese dal titolo "Ue, il governo Monti e i casi di nepotismo, piu’ trasparenza in vista delle riforme". Il presidente del Consiglio ha poi voluto sottolineare che il suo esecutivo ha "agito in fretta e molto", anche se "alcuni potranno anche dire che si e’ fatto male o che molto e’ migliorabile proprio a causa della fretta".
CORSARO, MONTI CONTRO CORRIERE, MA NESSUNO PROTESTA ‘Ho come l’impressione che se Berlusconi, in circostanze analoghe, avesse dato a qualunque giornalista la risposta piccata che Mario Monti ha riservato all’inviato del Corriere, Ivo Caizzi, ci sarebbe stata una sollevazione popolare dei difensori della democrazia contro l’istinto autoritario del premier, con incitazione agli italiani per resistere contro la strisciante instaurazione del regime. In questo caso, tutto tace. Speriamo almeno che il Presidente del Consiglio tecnico sappia fare buon uso di questa sbornia da infatuazione collettiva che gli consente tutto cio’ che ad altri non sarebbe permesso’. Lo dichiara il vice presidente vicario del Pdl alla Camera, Massimo Corsaro.
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