Michele Schiavone, segretario generale del CGIE, intervenendo ai lavori della prima giornata di assemblea Plenaria, che si tiene questa settimana alla Farnesina, ha parlato in particolare del tema che riguarda la riforma degli organi di rappresentanza degli italiani nel mondo.
“Il tema della riforma degli organismi di rappresentanza è un tema significativo e delicato perché da un anno, da quando abbiamo iniziato effettivamente i lavori di questo Consiglio, abbiamo assunto l’impegno di avviare un processo di riforma dei Comites e CGIE, alla luce di quanto sta succedendo in Italia, per cercare di rendere più efficaci questi organismi di rappresentanza di primo e secondo livello”.
“Nella proposta, soprattutto per quanto riguarda la riforma del CGIE, è previsto un lavoro stretto tra questo Consiglio e i 18 parlamentari eletti all’estero che ci rappresentano alla Camera e al Senato. È un tema sentito, non obbligato ma sentito: nella discussione che faremo dovremmo sforzarci di portare a compimento queste proposte”.
“È una bozza di lavoro, ma bisogna approvarla – ha detto Schiavone -. Dovremmo consegnarla al ministro Alfano per decidere insieme a lui quali possano essere le condizioni affinché questa proposta possa essere approvata”.
Schiavone ci ha tenuto a sottolineare: “Abbiamo sempre lavorato in maniera armoniosa, la discussione ha recepito le istanze dei Comites, degli enti di organizzazione presenti sul territorio e di singole persone”. Dunque, “quanto è proposto nella bozza è di per sé una riscrittura di come pensiamo debba essere questa rappresentanza negli anni futuri”, ha concluso il segretario generale del CGIE.
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