Federico Pizzarotti, sindaco di Parma, intervenuto a Radio Cusano Campus, sul decreto Periferie ha affermato: “Ho chiesto e ottenuto il massimo possibile: 18 milioni di euro, per opere pubbliche e riqualificazioni. Abbiamo centrato la filosofia del bando periferie. L’assurdità dell’infilare in una notte al Senato un emendamento che stralciava completamente questi fondi, votato da tutti anche dal PD, per poi accorgersi che non andava votato. Forse il PD è abituato a schiacciare il bottone senza rendersi conto di cosa stanno votando. Abbiamo avuto un incontro col premier Conte, disponibile ad incontrarci, mentre i ministeri non ci hanno neanche risposto dopo mesi di richieste. Qui viene a mancare la collaborazione istituzionale, indipendentemente dal colore politico. E’ proprio un tipo di approccio, non vorrei citare il marchese del grillo: io so io e voi… Questo atteggiamento non istituzionale, soprattutto per la parte 5 Stelle, è: tanto tutti gli altri erano ladri e noi facciamo come vogliamo perché stiamo raddrizzando le storture degli anni precedenti. Però è un approccio solo sulla carta, basti guardare cosa ha fatto Di Maio sull’Ilva”.
Sul M5S. “Sarei stato curioso di vedere l’approccio di Gian Roberto Casaleggio riguardo l’alleanza di governo M5S-Lega. I paradossi per chi vuole vederli sono eclatanti, il problema è che c’è tanta gente che non vuole vederli. Il meme: e allora il PD? è verissimo. Perché come li metti nell’angolo ti dicono: e allora quando lo faceva il Pd? Basti guardare la questione Giarrusso. Per anni hanno detto che le nomine fiduciarie, che secondo me sono una cosa lecita anche se andrebbero spiegate, erano il male assoluto. Poi quando si sono trovati lì e hanno dovuto farle anche loro, hanno venduto la nomina di Giarrusso come una nomina tecnica quando invece era una nomina politica. Il M5S non ha la capacità di ammettere gli errori, di ammettere che aveva detto per anni cose sbagliate, inesatte. Non c’è mai l’ammissione: quando vado a governare mi rendo conto che è più difficile rispetto a fare l’opposizione.
Di Battista? E’ ancora più fuori dal mondo rispetto a Di Maio, non si rende neanche conto di quello che dice. Io vorrei vederlo amministrare un condominio per vedere. E’ un’altra mossa costruita a tavolino, dove Di Maio è quello rassicurante che parla anche agli imprenditori, che ha bisogno di questo stile un po’ berlusconiano col ciuffo laccato. Mentre Di Battista è quello che arriva in scooter, che poi va in Guatemala con la moglie e il figlio in fasce. Dal Guatemala si può permettere di dire quello che Di Maio non può dire. Il paradosso è che chi è al governo fa l’opposizione contemporaneamente. Anche Salvini, da ministro dell’interno, continua a scrivere su facebook: è scandaloso che accadano certe cose e tutti gli dicono: bravo, è uno schifo. Ma come? Da ministro, dovrebbe rimetterle a posto lui le cose”.
Riguardo il suo futuro. “Cosa farò alla fine di questo ultimo mandato da sindaco? Vorrei andare in campagna e avere un tipo di vita diverso. Sto cercando una casa in collina per fare un certo tipo di attività, di prodotti” ha spiegato Pizzarotti.