Andrea Cozzolino, Parlamentare Europeo Gruppo Socialisti e Democratici, è tra i sostenitori dell’iniziativa che candida la Pizza patrimonio Unesco promossa dalla Fondazione Univerde.
“La nostra Pizza e l’arte dei nostri maestri pizzaioli rappresentano per il nostro paese un patrimonio da tutelare e da valorizzare”, sottolinea Cozzolino, che aggiunge: “Un milione di firme raccolte rappresentano un trampolino importante per sostenere la candidatura all’Unesco”.
“La Pizza rappresenta non solo un piatto tipico della nostra tradizione culinaria. Ma e’ un connubio di sapore, qualita’ dei prodotti, tipicita’, arte nel realizzarla, gusto, cultura. Sono, anche io, convinto che in questi mesi che ci separano dall’appuntamento di Seul questa iniziativa vada sostenuta in tutte le sedi istituzionali e non”.
Per Cozzolino “è fondamentale che l’Europa sia al fianco di chi punta sulla qualita’ e sulla tracciabilita’ dei prodotti. Su qualita’ e trasparenza dei prodotti grazie al nostro impegno si sono compiuti tanti passi avanti. A partire anche dalla battaglia per la denominazione propria della Pizza napoletana tradizionale. Adesso la Pizza patrimonio dell’Unesco sia una battaglia di tutti”.
LA CUCINA NAPOLETANA E’ STORIA E CULTURA
Il ‘purpo verace’, lo racconta Boccaccio, era sulle tavole napoletane del 1300, di pizza parlano documenti del X secolo e nel ‘Cunto de li cunti’ divento’ gia’ ‘pizzella’. Il ragu’ piu’ prelibato? E’ quello con cioccolato e Marsala: sono tante le curiosita’ storiche illustrate nel progetto ‘Cibo, territorio e socialita’. L’alimentazione nel territorio campano fra vita quotidiana e rappresentazioni’ che la Societa’ Napoletana di Storia Patria e l’Archivio di Stato di Avellino hanno racchiuso in una ‘mostra virtuale’ consultabile online (cibo.campania.it).
L’iniziativa, accompagnata da un convegno da domani al 24 giugno, in collaborazione con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Universita’ di Napoli Federico II, sostenuta dalla Regione Campania, costruisce una narrazione storica, letteraria, antropologica e iconografica, basata soprattutto sulla valorizzazione del patrimonio bibliografico, documentario, di stampe, disegni e foto della Societa’ Napoletana di Storia Patria.
Molte le indicazioni che si scoprono in questo viaggio, come la ricetta ottocentesca della ‘Menesta mmaretata’ e quella della ‘pizza con segreto’ di cui era goloso Guglielmo Marconi.
Curioso scoprire che la parola ‘fragaglia’ compaia per la prima volta alla fine del XIII secolo in testi milanesi, ma e’ a Napoli che indichera’, dal 600, l’insieme squisito di piccoli pesci. Non potevano mancare le curiosita’ su ristoranti storici che non esistono piu’ da lo “Scoglio di Frisio” amato da Richard Wagner (che fu colpito dal famoso posteggiatore O Zingariello fino a condurlo con lui in Germania) all’Hotel Bertolini’s Palace, opera dell’ingegnere scozzese Lamont Young, realizzato tra il 1892 e il 1898 in puro stile neogotico.
Senza dimenticare ‘Vicienzo a mmare’ uno dei piu’ importanti ristoranti flegrei, chiuso da quasi cinquant’anni per il bradisismo. La trattoria era famosa per piatti come i ‘cannoni Armstrong’ (nome preso a prestito dalle vicine fonderie militari), ‘grossi maccheroni napoletani riempiti sapientemente di’: la ricetta non e’ mai stata svelata.
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