Nella scorsa legislatura il 30% del Parlamento Italiano era composto da parlamentari e senatrici donne, un record assoluto per la storia della nostra Democrazia Parlamentare.
E’ importante mantenere questo risultato anche in questa prossima legislatura, e quindi anche noi elettori delle circoscrizioni estero dovremmo impegnarci ad alternare le nostre preferenze includendo sempre un candidato donna.
Dico questo a tutti gli elettori di tutti i Partiti, non solo a chi in Forza Italia potrà votare la candidata Stefania Rulfi al Senato nella lista di Centro Destra, proposta dal Coordinamento di Forza Italia UK, come recentemente molte organizzazioni civili dedicate al ruolo della donna nelle istituzioni hanno scelto di fare in tutta Europa. C’è una candidata donna anche nella lista alla Camera, Sofia Darè Biancolin, che ovviamente è da considerare come opzione validissima.
Anche se non richiesto per legge in questa elezione, e nella storia di Forza Italia le “quote rosa” ci sono sempre sembrate una strana imposizione dall’alto, è un atto di civiltà quello di quantomeno scegliere un candidato e una candidata, potendo esprimere le due preferenze alla Camera e al Senato – qualora non si volesse addirittura proporre un voto totalmente al femminile.
Ci sono ottime candidature “rosa” in tutte le liste, e agli elettori che opteranno per i nostri avversari posso consigliare le candidate Mina Zingariello del PD, o Giulia Pastorella della lista Bonino, entrambe molto preparate e decisamente combattive. La nostra lista già presenta ottime candidature e Forza Italia rappresenta la migliore delle soluzioni politiche per gli Italiani in Europa.
Con questo nostro messaggio vogliamo parlare soprattutto di civiltà politica, quindi di quel fattore “Extra-Legislativo” che servirebbe a riequilibrare il ruolo uomo-donna in tutte le istituzioni.
Se infatti la rappresentanza parlamentare è arrivata ad avere una buona rappresentanza femminile, le nomine e gli incarichi più importanti rimangono fermamente a maggioranza maschile (si parla dell’80%). Lo stesso accade nel mondo del lavoro, in tutta Europa – dove le donne risultano sempre meno retribuite (mediamente) degli uomini e meno valorizzate nelle posizioni manageriali. Tutte cose che stanno cambiando e che in Italia dobbiamo sperare di cambiare velocemente.
Diciamo che se da una parte non vogliamo in nessun modo imporre “quote rosa”, perché a un movimento liberale come Forza Italia le imposizioni per legge non piacciono mai, riteniamo una bella sfida quella di portare diversità di rappresentanza di genere nelle istituzioni, perché sostanzialmente il livello di civiltà a cui aspiriamo impone anche questo importante ribilanciamento dei ruoli.
E’ un piccolo passo ed è solo in apparenza simbolico; da questo passaggio dipende il rispetto dell’immagine della donna nella nostra comunità e nella società, ed è una delle più rilevanti premesse per parlare di quei temi che riguardano la protezione dei diritti delle donne, per non dire dei diritti di tutte le classi sociali e di tutte le espressioni diverse di una comunità ormai internazionale e decisamente eterogenea. Forza Italia è la casa di questi principi, e sicuramente nel mio ruolo di coordinatore ho fatto quanto più possibile per coinvolgere tutti senza forme di “machismo” e senza nessuna discriminazione di genere.
Questo appello quindi è per il voto rosa, più donne in politica significa più civiltà politica.
*coordinatore Forza Italia UK