In questi giorni è stato accostato il caso dei terremotati del centro-Italia a quello degli immigrati, strumentalizzando due gruppi di disperati. Sergio Pirozzi, Consigliere della Regione Lazio e Presidente della Commissione emergenze, intervenuto a Radio Cusano Campus ha detto: “E’ una vergogna. Girano foto della grande nevicata del 2017, oggi qui nevica, io sono partito ma nulla a che vedere con le foto che girano e con la speculazione politica che si sta facendo su questa vicenda”.
“Questo è un periodo in cui ci si avvicina ad un appuntamento importante che è quello delle elezioni europee, però fino a ieri il terremoto era stato fuori dalle polemiche politiche. Al di là delle tante cose che non sono andate bene e che non vanno e che io ho sempre denunciato, far passare queste immagini cercando di portare le vicende del terremoto sul tema degli sbarchi mi sembra una cosa di cattivo gusto, anche perché passa un messaggio sbagliato.
Con questo non voglio dire che non ci sono dei problemi perché li vivo sulla mia pelle. La ricostruzione non è partita, la Regione Lazio ha delle grosse responsabilità, ancora non ci sono progetti definitivi sull’ospedale e l’istituto alberghiero, due strutture importantissime per Amatrice. Non è un problema di coperture, perché i soldi già sono stati stanziati. Ci sono tante cose che non vanno bene, però non mi sta bene che le nostre vicende vengano portate alla ribalta nazionale con foto del 2017 spacciandole per attuali e su una polemica che non c’entra niente con queste zone. Mi auguro che questo finisca e che ritorni nell’agenda politica quell’unità di intenti che c’è stata fino a qualche anno fa. Chi riporta una notizia del genere, un leader politico che la rilancia, significa che non sa neanche dove stanno Amatrice ed Accumoli perché tutta quella neve non c’è”.
Una cittadina di Accumoli a Radio Cusano Campus ha detto che Pirozzi avrebbe fatto meglio a restare sindaco di Amatrice: “Sono convinto della scelta che ho fatto. Con me in Regione è stata fatta una legge, ci sono norme per accelerare la ricostruzione, sono sempre attivo per accelerare le procedure. Certo, se fossi diventato presidente della Regione avrei potuto fare ancora di più. Io vivo qui, ma se fossi rimasto a fare il sindaco di Amatrice sarei finito. Io ho aspirato fino all’ultimo giorno a diventare commissario per la ricostruzione, ma all’ultimo secondo sono stato immolato sulle logiche della politica. A Genova hanno messo un sindaco, invece nel centro-Italia hanno messo un tecnico. Nel caso in cui fossi stato nominato commissario, avrei fatto un passo indietro come consigliere regionale, lo avevo assicurato a Salvini e Di Maio. Avrei dato 2 anni di impegno h24, perché so dove bisogna intervenire. Io avevo consegnato un programma dettagliato sulle cose da fare. Questo però è il passato, io sto a disposizione del nuovo commissario e del sottosegretario Crimi”.