Oramai è chiaro che la Pianura Padana si trovi in un periodo di grande siccità. Non bastano il Covid e la guerra in Ucraina, la quale contribuisce anche a fare salire il prezzo del grano, ma si aggiunge anche il problema della siccità. I complottisti ritengono che ciò sia dovuto alle scie chimiche, ma la realtà è diversa.
La Pianura Padana è un grande “catino” posto tra le montagne. A nord ci sono le Alpi e a Sud ci sono gli Appennini. Questa condizione la protegge dai venti gelidi che vengono dal settentrione, ma spesso e volentieri non favorisce l’arrivo di precipitazioni. Con il riscaldamento climatico (sulle cui cause si può discutere anche per una settimana o più) ha peggiorato molto la situazione. Questo è un problema molto serio per l’agricoltura e non solo. Pensiamo, per esempio, al riso. Questo cereale è coltivato in molte zone della Pianura Padana. Un esempio è la zona a sinistra del fiume Mincio, qui in Provincia di Mantova, ove abito. La risaia deve essere allagata e se c’è penuria di acqua diventa difficile coltivare il riso. Pensiamo anche al grano e al mais. La situazione potrebbe farsi critica.
Oltre alla questione dell’agricoltura, vi è anche quella dell’energia elettrica. Le centrali termoelettriche hanno bisogno anche di acqua. Dunque, il problema è molto serio e si farebbe ancora più serio se si protraesse anche nella stagione più calda. Le riserve dei laghi prealpini, come il Lago di Garda, potrebbero non bastare. La Pianura Padana è una delle zone più produttive del nostro Paese e la mancanza d’acqua sarebbe un disastro per quella zona e per il nostro Paese.