L’Arabia Saudita intende mantenere i prezzi del greggio intorno ai cento dollari al barile, un terzo di pi rispetto al precedente obiettivo. Lo ha detto Ali Naimi, ministro saudita del Petrolio. La decisione, riferisce il "Financial Times", indica che Riad ha bisogno di maggiori entrate petrolifere per finanziare l’aumento della spesa pubblica. La quotazione del Brent salita di 56 centesimi a 111 dollari ieri, a causa delle tensioni tra i paesi occidentali e l’Iran.
L’ultima volta che il governo saudita aveva pubblicamente fissato un obiettivo risale al novembre del 2008, quando era stato indicato il prezzo di 75 dollari al barile. L’Arabia Saudita considerata tra i paesi membri moderati dell’Opec; la nuova posizione la mette alla pari di falchi come il Venezuela. Dopo la "primavera araba", Riad ha bisogno di spendere di pi per tenere a bada i cittadini e prevenire le proteste. Inoltre, all’interno dell’Organizzazione dei paesi produttori ci sarebbe un ampio consenso sul prezzo di cento dollari.
Il re Abdullah ha annunciato due programmi populisti l’anno scorso, per una spesa complessiva di 129 miliardi di dollari, pi delle met dei proventi del petrolio. Secondo il Fondo monetario internazionale, il paese ha bisogno di un prezzo al barile di almeno 80 dollari per mettere il suo bilancio in equilibrio. La spesa pubblica dovrebbe aumentare del 19 per cento quest’anno. La tendenza dovrebbe riguardare anche gli Emirati Arabi Uniti, l’Iraq e l’Iran.
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