Il Senatore Vittorio Pessina è stato il responsabile del dipartimento Italiani nel mondo di Forza Italia dal 2014 al settembre del 2018, quando al suo posto è stato nominato il Senatore Lucio Malan. E’ stato colui che è riuscito ad ottenere un importante risultato alle ultime Politiche, portando a casa tre eletti all’estero azzurri.
Senatore Vittorio Pessina, vuole spiegare ai nostri lettori di cosa si è occupato nell’ultimo periodo, visto che non ci sentiamo da un po’?
Dopo aver lasciato il dipartimento Italiani all’estero di Forza Italia mi sono dedicato ai miei interessi personali, non senza dimenticare la politica attraverso i miei contatti politici e tramite un maggior coinvolgimento nell’ambito del CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero), di cui faccio parte come consigliere di nomina governativa.
Niente candidatura alle Europee per Pessina, dunque?
Il capitolo delle Europee l’avrei preso in considerazione, ma in altri tempi ed in altre condizioni.
Ci scatta la sua fotografia del momento politico che sta vivendo attualmente l’Italia?
L’Italia in questo momento sta vivendo un momento politico molto difficile, per l’inconcludente conduzione del Paese, per il crollo della nostra immagine all’estero, per le difficoltà economiche generali ulteriormente peggiorate da una nostra politica assistenziale.
Di Maio e Salvini si punzecchiano a vicenda tutti i giorni, talvolta si offendono pure. Fa tutto parte del gioco o questo governo è destinato a saltare presto?
Non credo che questo governo salterà molto presto, i tre protagonisti hanno ormai assaporato il fascino del potere, della popolarità, dei privilegi di tutti i tipi, aerei di Stato, contatti con i potenti del mondo, contesti che non avevano mai neppure immaginato prima.
Esiste davvero un’alternativa al governo gialloverde? Esiste oggi un’opposizione in grado di contrastare Lega e 5Stelle?
Oltre a quanto appena detto, non esiste effettivamente un’alternativa a questo governo, il quale ha la curiosa peculiarità di contenere anime contrapposte ma unite da un unico interesse, quello di mantenere lo status quo, protetti dal comune obbiettivo di realizzare un contratto irreale e dannoso per l’Italia.
Berlusconi candidato alle Europee. Il Cav. se la gioca. Tuttavia Fi è molto debole nei sondaggi. Se non dovesse arrivare al 10% c’è chi dice che sarebbe la fine del partito. Lei cosa pensa?
La candidatura del Cav. alle Europee, oltre ad essere una grande prova d’amore per il suo paese, rappresenta anche un’importante verifica presso il suo elettorato, richiamato alle urne dopo anni di assenza. Il target previsto sarà certamente raggiunto e penso anche superato, dopo di che si apriranno nuovi interessanti orizzonti.
Da quando Lucio Malan ha preso il timone del dipartimento italiani nel mondo, Forza Italia non partecipa più al dibattito politico come prima; sembra essere meno presente. Lei come giudica, finora, il lavoro di Malan per quanto riguarda gli italiani all’estero?
Lucio Malan è un politico di esperienza e molto preparato, per ora è troppo impegnato nelle campagne elettorali per la sua regione, il Piemonte; ma sono certo che una volta superato questo momento saprà riprendere in mano l’organizzazione del dipartimento con il valido appoggio di tutti i nostri collaboratori distribuiti nel mondo e dei nostri eletti all’estero.
Visto che ci siamo, un suo parere sull’operato del Sottosegretario Ricardo Merlo, che ha la delega per gli italiani nel mondo, a quasi un anno di governo?
L’operato dell’amico e Sottosegretario Sen. Merlo è, come immaginavo, determinante per la soluzione degli innumerevoli problemi dei nostri connazionali all’estero, il suo incarico rappresenta una delle poche scelte illuminate di questo governo che ha saputo individuare in lui la persona che da imprenditore emigrato all’estero potesse meglio interpretare le esigenze di una popolazione che rappresenta ora l’8% degli italiani.
E’ sempre in contatto con i “suoi” parlamentari eletti all’estero?
I contatti con i miei parlamentari eletti all’estero sono sempre attivi e ho la fortuna di poterli seguire anche attraverso le diverse rassegne stampa che seguo sempre con immutata passione politica.
Per concludere, secondo lei cosa dobbiamo aspettarci dalle elezioni Europee? Quali risultati, quali segnali, quale cambiamento?
Cosa aspettarsi dalle elezioni Europee? Una maggior presa di coscienza dei problemi del Paese in un panorama di pesi e contrappesi politici molto differenti dalle elezioni politiche di marzo, che tuttavia non produrranno nuove consultazioni elettorali, ma una maggiore attenzione verso la politica probabilmente sì. E per il Parlamento Europeo dobbiamo molto sperare nel ritorno del buon senso.