Ricardo Merlo, Sottosegretario agli Esteri e presidente del MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero, rispondendo in Commissione Affari esteri alla Camera a una interrogazione a risposta immediata sul rilascio dei pescatori di Mazara del Vallo detenuti in Libia in seguito al sequestro di due pescherecci avvenuto il primo settembre scorso, ha detto: “Le azioni della Farnesina si inquadrano in uno sforzo corale delle istituzioni del nostro Paese, che vedrà ulteriore conferma nella convocazione di un apposito vertice di governo. L’obiettivo è coordinare ulteriormente gli sforzi per portare presto a casa i nostri pescatori”.
“L’Italia non accetta ricatti, il ritorno dei nostri connazionali è una priorità assoluta per il ministero degli Affari esteri, così come per il governo in tutte le sue articolazioni” puntualizza il sottosegretario. “In totale sono 8 i connazionali coinvolti nella vicenda” e “tutti risultano attualmente in stato di fermo”, “trattenuti per nuovi interrogatori oltre a quelli già effettuati”. “L’intervento libico sarebbe scaturito dalla presunta violazione della zona di pesca protetta, un’area di mare estesa fino a 74 miglia dalla costa e dalla linea che chiude idealmente il Golfo della Sirte, proclamata dalla Libia nel 2005”.
“L’area corrispondente alla zona protetta di pesca libica è stata dichiarata zona ad alto rischio per tutte le navi battenti bandiera italiana, senza distinzione di tipologia, dal Comitato di coordinamento interministeriale per la sicurezza dei trasporti e delle infrastrutture nel maggio 2019. Anche in passato la Farnesina insieme al Comando generale della Guardia costiera e al ministero delle Politiche agricole ha raccomandato ai pescherecci italiani di evitare le acque a largo delle coste libiche, abbiamo più volte avvertito che in quell’area azioni da parte delle autorità o delle milizie locali possono facilmente concludersi con serie misure sanzionatorie tra cui multe elevate, sequestro delle attrezzature di pesca e dell’eventuale pescato e delle imbarcazioni”.
Merlo ricorda che “il ministro Di Maio ha rassicurato direttamente i familiari degli equipaggi dei due pescherecci sequestrati, il sindaco di Mazara del Vallo e gli armatori da ultimo il 15 settembre scorso: a tutti loro il ministro ha confermato la determinazione e il sostegno del governo e il 22 settembre alcuni familiari dei pescatori sono stati ricevuti a Palazzo Chigi su indicazione del presidente del Consiglio Conte e alla Farnesina su indicazione del ministro Di Maio”.
“L’impegno del ministero degli Esteri è costante, caratterizzato dal basso profilo mediatico che vicende del genere richiedono”, da subito la Farnesina ha preso contatti con le autorità dell’est della Libia e “fin dall’inizio tutti i connazionali si trovano in buona condizione e risulta che siano trattati in modo corretto”. “L’unità di crisi della Farnesina mantiene contatti quotidiani con familiari e armatori”, “il ministro degli Esteri ha avuto colloqui telefonici con gli omologhi di Emirati Arabi e Russia, con entrambi il ministro ha sollevato la questione degli equipaggi in stato di fermo ed esortato immediatamente Emirati Arabi e Russia a esercitare la loro influenza sulle autorità di Bengasi per facilitare il rilascio dei connazionali. L’Italia – conclude il Sottosegretario Merlo – ha avanzato analoghe richieste ad altri partner internazionali”.