Le problematiche del personale a contratto occupato presso la nostra rete diplomatico-consolare sono da sempre oggetto di attenzione e di impegno da parte dei deputati del Partito democratico eletti all’estero. Con l’interrogazione di oggi i deputati Fedi e La Marca segnalano le criticità più urgenti che riguardano il personale a contratto locale della rete diplomatico-consolare e degli Istituti italiani di Cultura negli Stati Uniti e chiedono al governo risposte urgenti e adeguate.
Nell’interrogazione presentata da Marco Fedi e Francesca La Marca, deputati Pd eletti all’estero, ai Ministri degli Affari esteri, del Lavoro e delle Politiche Sociali, dell’Economia, sono indicate alcune criticità riguardanti: – le retribuzioni del personale a contratto ferme da molti anni senza adeguamenti retributivi che rispecchino la dinamica del costo della vita negli USA, la crescita media delle retribuzioni del mercato del lavoro locale e il progressivo ridimensionamento dell’Euro nei confronti della divisa statunitense; – la mancanza di schemi per la progressione delle carriere, di regole certe per la corresponsione degli straordinari e di piani pensione adeguati.
Gli interroganti, tuttavia, evidenziano con particolare urgenza le questioni previdenziali dei contrattisti USA. L’assenza di copertura previdenziale integrale rimane infatti, nonostante le reiterate richieste individuali e sindacali, un tema irrisolto al quale dare immediata attenzione.
A questo proposito, i deputati ricordano come il Decreto Legislativo 7 aprile 2000, n. 103, “Disciplina del personale assunto localmente dalle rappresentanze diplomatiche, dagli uffici consolari e dagli istituti italiani di cultura all’estero, a norma dell’articolo 4 della legge 28 luglio 1999, n. 266” (G.U. n. 98, 28 aprile 2000), al l’ Art. 158 dispone che ” La tutela previdenziale viene assicurata nelle forme previste dalla normativa locale, ivi comprese le convenzioni e gli accordi internazionali in vigore. Ove la normativa locale non preveda alcuna forma di tutela previdenziale, o statuisca in modo manifestamente insufficiente, gli impiegati a contratto possono, su richiesta, essere assicurati presso enti assicurativi italiani o stranieri . Gli impiegati a contratto di cittadinanza italiana possono optare per l’applicazione della legislazione previdenziale italiana ”, e lo stesso contratto di lavoro individuale, sottoscritto dal personale a contratto locale, stabilisce all’art. IV (assicurazioni previdenziali) che l’impiegato fruisce di assicurazione per invalidità, vecchiaia e superstiti presso l’INPS e che i contributi dovuti dallo Stato e dagli assicurati sono determinati a norma della legislazione vigente e commisurati alla retribuzione imponibile dell’impiegato.
Nel caso dei contrattisti USA, tuttavia, dalla data di assunzione fino a quella odierna il Ministero degli Affari Esteri ha versato, a favore del personale, contributi INPS in misura del 50% della retribuzione percepita anziché, come previsto dal D. Lgs.103/2000, sulla retribuzione imponibile dell’impiegato.
I deputati interroganti, pertanto, chiedono ai Ministri competenti se non ritengano necessario agire con celerità e tempestività in ragione dell’evidente danno previdenziale causato al personale a contratto locale e, conseguentemente, provvedere al versamento ora per allora dei contributi previdenziali INPS fino alla data odierna, al fine di garantire i diritti pensionistici del personale a contratto, con l’aggiunta degli interessi e della rivalutazione monetaria.
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