Perché MAIE? Perché un italiano nel mondo dovrebbe scegliere il Movimento Associativo Italiani all’Estero e non una forza politica tradizionale? Questo è il vero interrogativo a cui sarebbe utile rispondere. E allora sarà chiaro a chiunque che il MAIE è davvero l’unica alternativa per noi italiani residenti oltre confine.
I partiti romani non si occupano di italiani all’estero, non conoscono davvero il mondo dell’emigrazione, ne ignorano completamente le difficoltà, le necessità, le dinamiche. A loro interessano solo i nostri voti, nient’altro. Ecco perché si fanno sentire solo in occasione di appuntamenti elettorali. Per il resto del tempo, spariscono.
Come MAIE, invece, noi siamo presenti sempre, sul territorio – perchè noi stessi siamo tutti residenti oltre confine – e nel dibattito politico sui media; pronti a dare assistenza e a raccogliere le richieste dei nostri fratelli italiani all’estero. Siamo costantemente impegnati a Roma, in Parlamento, nella difesa dei diritti e degli interessi degli italiani nel mondo.
Anche essere un eletto all’estero in un partito romano serve a poco o nulla. Chi viene eletto in quei partiti dovrà sempre e comunque rispondere ad ordini ben precisi di scuderia: siamo ormai stufi di vedere eletti all’estero di destra o di sinistra votare in Aula contro l’interesse di coloro che dovrebbero rappresentare.
Scegliere di dare la propria fiducia al MAIE vuol dire dare priorità a tutto ciò che è Italia nel mondo; significa comprendere la peculiarità di un Movimento che ha nel proprio Dna gli italiani all’estero e il Sistema Italia oltre confine. Un movimento autonomo e indipendente, presente col proprio simbolo in Parlamento da oltre 12 anni, che non ha padrini né padroni a cui rispondere, se non i propri elettori.
Certo, non è facile comprendere la filosofia e la visione politica di un Movimento liquido, orizzontale, che nasce dall’associazionismo, dalla base. Spesso, come italiani, quando siamo all’estero ci portiamo dietro le ideologie e le divisioni tipiche della partitocrazia romana. Ma è un errore di prospettiva. Non possiamo restare afferrati a partiti romani quando una volta varcato il confine nazionale quegli stessi partiti si dimenticano di noi. E questo vale per l’italiano che vive in Svizzera, per quello che sta in Australia, in Argentina o in Canada. L’indifferenza delle forze politiche romanocentriche nei confronti di chi vive all’estero è totale, indipendentemente dalla latitudine.
Di certo non è un caso che il primo eletto all’estero ad arrivare al governo sia stato il presidente del MAIE, Sen. Ricardo Merlo. Anzi, è la naturale conseguenza di tante battaglie portate avanti e vinte nel corso degli anni, dell’impegno e della passione con cui uomini e donne del MAIE ogni giorno dedicano del proprio tempo agli altri. Noi ci crediamo davvero. La nostra è una missione. Una rivoluzione. Che continua.
*coordinatore MAIE Europa