Ho riflettuto su di un’affermazione del sempre acre e virulento Dario Franceschini, sparata durante il dibattito sul voto di fiducia al Governo Monti: “Non diremmo mai che possiamo staccare la spina al governo quando vogliamo – alludendo a proponimenti espressi dal PdL- , ma diremmo che noi vogliamo che il Governo Monti resti fino alla fine della legislatura”.
Dopodiché, una frastornante “maggioranza bulgara” parlamentare ha decretato la bontà del programma esposto dal nuovo Premier.
Ripensandoci, quell’affermazione categorica non è un semplice atto di fedeltà ad impegni presi, o una cortesia di nobiluomini che si sono impegnati a sostenere qualcun altro: niente affatto! Qui ci sono i prodromi di un atto, di un proponimento dittatoriale. Il “nostro” Dario, sempre accanito in ogni manifestazione di odio contro la persona di Berlusconi, ha fatto un’affermazione molto pericolosa: egli dice, infatti, che il proprio partito sosterrà “comunque” il governo Monti fino in fondo nel suo tragitto temporale, “qualunque” cosa faccia o decida di fare! Questa sicumera ostentatamente provocatoria fa apparire evidente che il “pizzino” di “Enrico” (Letta) passato a Monti in Parlamento, assuma una valenza ben più importante di quello che si voleva far credere – un semplice aiuto offerto -, in quanto rende consequenziale e logica la sicurezza, da parte PD, sul fatto che il nuovo Premier porterà esclusivamente a termine azioni con una linea già concordata, con un livello di “gradimento” pre-accettato. Questo è un mix tra bolscevismo attuato e malaffare dittatoriale!
Che un politico come Berlusconi o Alfano o addirittura Bossi, dica che il Governo Monti sarà valutato per quello che proporrà, oltre ad essere un diritto del parlamentare eletto, è anche un dovere che lo stesso politico ha – nei confronti degli elettori – nel controllare le azioni svolte da un Governo che, per il bene del Paese, non è stato eletto direttamente dal popolo sovrano e sta operando in vece degli stessi parlamentari, autodefinitisi: incapaci a risolvere una crisi.
Ora, mi domando: perché quell’esagitato di Franceschini si accanisce a dichiarare che vuole che Monti duri, assolutamente, fino al 2013?
Le risposte possono essere due: perché sa già che con l’avvento del cospicuo gruppetto di esponenti della rinata DC (quelli dell’area CEI, già riunitisi in quel di Todi, amici della Bindi), che fanno parte dell’attuale Governo, saranno tutti in linea ed organici componenti del famigerato “compromesso storico” aggiornato col PD, oppure Franceschini manifesta una tremenda paura che si è insinuata in Bersani e cioè che se si andasse alle elezioni adesso loro prenderebbero una sonora batosta e Berlusconi, magari defilato dietro Alfano, faccia comunque un Governo con l’armata brancaleonesca del Terzo Polo, casineggiante!
Ma senz’altro, possono essere valide tutt’e due le motivazioni, probabilmente assieme ad una terza che riguarda la liberazione del PD dalle proprie ali estremiste individualiste qualunquiste!
Discussione su questo articolo