“Continuiamo a leggere comunicati stampa da parte dell’On. Fucsia Nissoli, come se questo bastasse a garantirle la rielezione. Mantenere il seggio in Parlamento, a quanto pare, è la sua unica aspirazione. Del resto, prima di entrare a Palazzo Montecitorio si occupava di tutt’altro. Provata l’ebrezza del seggio in Parlamento, per Lei è difficile rinunciarvi, evidentemente. Il passato peró non si cancella a suon di dichiarazioni che, analizzandole, sono soltanto fumo negli occhi”. A scrivere è Flavio Bellinato, coordinatore MAIE Nord e Centro America e consigliere del Comites di Panama.
“Per non dimenticare chi è e da dove viene – prosegue Bellinato -, vogliamo ricordare il suo percorso parlamentare. Nel 2012, candidatura in quota MAIE, grazie alla quale viene eletta. Nemmeno il tempo di occupare la poltrona che si dimentica chi le ha dato l’opportunità di raggiungere un traguardo tanto ambito. Primo cambio di casacca: da un movimento che si dedica alle tematiche care agli italiani all’estero a Monti. Dopodiché, un continuo cambio di gruppi durato quasi cinque lunghi anni. E difatti, la stampa nazionale l’ha indicata in passato come uno dei parlamentari che hanno cambiato gruppo più spesso”.
“Dopo aver sostenuto il governo PD in più occasioni, verso la fine della legislatura fa il suo ingresso in Forza Italia e, alle ultime elezioni politiche, viene rieletta nella lista del centrodestra grazie soprattutto ai voti “prestati” di una Parlamentare totalmente diversa: Francesca Alderisi. Ma una volta riconquistato il seggio, più nulla di concreto abbiamo saputo di lei. Anzi, no. Si è vantata di essere stata lei a fare arrivare fondi extra alle Camere di commercio italiane nel mondo, dimenticando di essere all’opposizione.
Se sono stati destinati 5 milioni di euro in più al mondo camerale, in crisi anche a causa della pandemia, lo si deve soltanto alla decisione del governo (che ha la maggioranza per decidere). E’ sempre chi governa che decide.
Ma l’On. Nissoli questo fa finta di non saperlo e continua per la sua strada a livello di comunicazione.
Non dimentichiamo di certo che con il suo voto in Parlamento, nella passata legislatura, in sede di approvazione delle leggi di bilancio e le diverse fiducie al governo Renzi, ha di fatto contribuito a ridurre le risorse per la rete consolare italiana nel mondo: Ambasciate, Consolati, Istituti di cultura italiani, chiusi uno dopo l’altro. E lei? Niente, come se nulla fosse.
Anzi, ha persino avuto la faccia tosta di cercare di far credere di avere avuto un ruolo attivo per quanto riguarda la riapertura dell’Ambasciata d’Italia a Santo Domingo per via di una interrogazione parlamentare presentata a giochi fatti, dopo anni di battaglie portate avanti dal MAIE, dalla comunità italiana ivi residente e dalle associazioni in loco.
E’ vero, invece, che anche a causa sua e del suo atteggiamento ondivago in Parlamento la sede diplomatica della Repubblica Dominicana è stata chiusa, lasciando di fatto abbandonati a se stessi oltre 50mila connazionali presenti nel Paese dei Caraibi, tra iscritti AIRE e non, senza contare i circa 100.000 turisti che visitano l’isola caraibica ogni anno”.
“Stessa sorte – continua Flavio Bellinato nella sua nota – anche per il Consolato di Newark, nel paese da dove viene la deputata. Se chiudono un Consolato nel paese di un Onorevole che fa parte della maggioranza di Governo, come minimo sarebbe dovuta uscire del suo gruppo parlamentare, se non dimettersi. Ciò nonostante, la “rappresentante” degli italiani del Nord e Centro America, Newark compresa, ha assecondato la decisione ed ha deciso di rimanere aggrappata al proprio seggio parlamentare ed al gruppo di maggioranza di turno. Solo quando ha capito che non aveva spazio per la sua rielezione decide di cambiare gruppo con una piroetta che dal governo di sinistra l’ha portata ad una opposizione di destra”.
“É arrivata l’ora di aprire gli occhi – sottolinea l’esponente del MAIE – e valutare le azioni dei nostri parlamentari nelle situazioni più dannose per la nostra collettivitá, come quelle sopra descritte. Sono convinto – conclude Bellinato – che l’unica nota positiva che ci lascerà la dannosa diminuzione del parlamentari sarà che senza dubbio questa sarà l’ultima legislatura dei voltagabbana che vogliono solo una cosa: la poltrona, a prescindere dal mancato uso che se ne dovrebbe fare per rappresentare degnamente i propri elettori”.