E’ appena stata commemorata la morte del giudice Giovanni Falcone. Falcone si impegnò sempre nella lotta contro la mafia e per questo egli fu barbaramente ucciso. Oggi, cosa resta del grande lavoro di questo grande magistrato? Io penso che si sia persa quella serietà che ci fu proprio nel periodo di Falcone. Oggi, la lotta alla mafia è finita del tritacarne della lotta politica. Così, una parte politica taccia l’altra di essere connivente con la mafia. Questo non va a favore della vera lotta alla mafia. Anzi, così si divide la società civile.
La realtà è una sola: come ho più volte scritto anche sul mio blog "The Candelabra of Italy", la mafia è un’associazione criminale che non punta ad arricchirsi facendo qualche truffa o qualche rapina ma che punta a sostituirsi alle istituzioni, ricorrendo anche alla violenza ed ad altri metodi criminali. Nella mafia vi sono codici. Anzi, vi è un vero proprio "diritto", come se fosse un’istituzione normale. La mafia è a tutti gli effetti "un’istituzione che lavora contro le istituzioni".
Principalmente, alla mafia interessa il potere. Essa punta ad imporre le proprie "norme", ricorrendo a mezzi criminali, come la corruzione e la violenza. Gli affari sporchi ed il business sono un mezzo per ottenere il potere. Per combattere la mafia, prima di tutto, serve che le istituzioni, quelle vere e legittime, funzionino bene. Un’istituzione con un fisco giusto, una burocrazia che lavora con celerità ed efficienza, con una giustizia che garantisce la certezza della pena e la certezza del diritto e che tutela seriamente chi denuncia i mafiosi è un’istituzione che funziona bene. Purtroppo, qui da noi le cose non sono sempre andate così e gli effetti nefasti si sono visti.
Pensiamo a coloro che hanno denunciato i mafiosi e che hanno avuto ben poche tutele da parte delle istituzioni. Se noi non ci mettiamo in testa che per battere la mafia serve un’istituzione che lavora bene, diventa difficile vincere la lotta contro questo mostro a tre teste con i nomi di camorra, ‘ndrangheta e mafia. Vogliamo davvero che le cose cambino?
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