Il sistema pensionistico italiano è cambiato notevolmente negli ultimi decenni: l’età pensionabile si è alzata, gli importi percepiti sono minori rispetto ad una volta, e dunque è importante pensare a delle strategie complementari alla pensione a tutela della persona. Il risparmio previdenziale deve essere quindi alla base di qualsiasi scelta di investimento, consentendoci di pensare al nostro futuro in maniera responsabile e consapevole.
Abbiamo ascoltato il parere dell’esperto Dott. Fabio De Domenico, consulente finanziario e senior partner di una delle più importanti banche d’affari.
TFR e risparmio previdenziale. Qual è il rapporto che li lega?
“Possiamo scegliere di investire il TFR in un fondo di previdenza privato con grandi vantaggi fiscali. Ad esempio nel momento in cui la persona andrà a percepire il TFR, questo non sarà tassato sull’aliquota fiscale dell’individuo, ma avrà una tassazione che va dal 9 al 15%. I fondi pensione hanno in generale diversi vantaggi fiscali, tra cui la deduzione degli importi fino ad un’aliquota massima deducibile di € 5.164,57 all’anno”.
Se dovesse succedere un imprevisto, posso usufruire del risparmio accantonato prima della pensione?
“Il risparmio previdenziale ha dei paletti più rigidi rispetto agli investimenti. Ad ogni modo, dopo 8 anni di appartenenza al fondo pensione, è possibile richiedere una percentuale pari al 30% del montante maturato fino a quel momento al lordo delle imposte, senza dare particolari giustificazioni. Diversamente, per importi superiori, vi è la possibilità di liquidare l’80 % per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa per sé o per i figli”.
Giunti alla pensione, in che modo viene liquidato il risparmio accantonato?
“Alla scadenza del fondo pensionistico, all’età pensionabile si può chiedere il rimborso del capitale intero al lordo delle imposte, la rendita oppure il 50% sotto forma di rendita e il 50% sotto forma di capitale”.
Il risparmio previdenziale prevede dei canoni fissi da versare mensilmente?
“Il risparmiatore può decidere insieme al proprio consulente l’importo da accantonare mensilmente, in base alle proprie esigenze, con la possibilità di incrementarlo o diminuirlo nel tempo”.