“Il Direttore generale dell’INPS ha risposto alla sollecitazione da noi avanzata di prorogare la campagna di accertamento in vita dei pensionati all’estero, che interessa centinaia di migliaia di nostri anziani e molti operatori, in particolare dei patronati, ai quali gli interpellati normalmente si rivolgono. I rischi per la salute e per la vita di anziani e operatori sono molto elevati in quasi tutte le aree del mondo e i probabili assembramenti che si verificheranno per la richiesta di aiuto nelle operazioni da parte degli anziani aumenteranno in modo preoccupante il rischio di contagio”. Lo scrivono in una nota gli eletti all’estero di Pd e Italia Viva Francesca La Marca, Angela Schirò, Nicola Carè, Massimo Ungaro, Laura Garavini, Francesco Giacobbe.
“La dettagliata risposta pervenuta, dopo avere ricordato che l’INPS ha proceduto nel recente passato a fare slittare ai primi di ottobre le date di avvio della campagna di accertamento in vita nelle diverse aree dove essa si svolge, conferma la decisione presa, anche se sottolinea che è stato stabilito un tempo di 4 mesi nei quali le operazioni possano essere compiute. Aggiunge, poi, che sarà emanato a breve un comunicato stampa per sottolineare l’ampiezza del tempo a disposizione degli interessati, con l’obiettivo di far diluire la concentrazione degli anziani negli uffici.
Non possiamo tacere di essere delusi dalla mancata decisione del rinvio perché chi conosce le abitudini dei nostri anziani all’estero sa bene che non appena ricevuta la richiesta ci sarà comunque una concentrazione di presenze negli uffici. Senza enfasi, in questo momento la salute e la vita degli anziani e degli operatori dovrebbe costituire una priorità assoluta. Tanto più che i segnali che vengono da molte parti sono quelli di una grave recrudescenza della pandemia.
Per questo – concludono -, rinnoviamo pubblicamente l’invito all’INPS di tenere realisticamente conto del peggioramento della situazione sanitaria e, soprattutto, della primaria esigenza di tutelare la salute di soggetti obiettivamente esposti come gli anziani. Se si vuole, si è ancora in tempo per calibrare diversamente le decisioni prese e sostituirle o integrarle per quest’anno con modalità di autocertificazione, come altri Paesi hanno fatto per situazioni analoghe”.