“Aumenta l’importo della 14ma (la prestazione erogata “una tantum” nel mese di luglio ai pensionati i quali soddisfano i requisiti richiesti dalla legge) a partire dal 2017 per i nostri pensionati residenti all’estero. È uno dei risultati dell’accordo tra parti sociali e Governo raggiunto la scorsa settimana e i cui contenuti dovranno ora essere inseriti nella legge di stabilità per il 2017 che il Governo presenterà in Parlamento verso la fine di ottobre”. Così in una nota congiunta i deputati Pd Fabio Porta e Marco Fedi.
“Aumenta inoltre la platea dei beneficiari visto che sarà innalzato il limite di reddito per avere diritto alla prestazione. Si è appreso – in maniera ufficiosa perché per avere certezze dovremo aspettare il testo della Finanziaria – che si prevede un intervento sulla somma aggiuntiva (la cosiddetta “quattordicesima mensilità”) teso sia ad aumentare gli importi corrisposti, sia ad estendere la platea dei beneficiari di circa 1,2 milioni di pensionati. Ciò sarà realizzato sia attraverso un aumento dell’importo per gli attuali beneficiari (circa 2,1 milioni di pensionati con redditi fino a 1,5 volte il trattamento minimo annuo INPS) – anche i pensionati residenti all’estero hanno finora usufruito della 14ma e quindi continueranno a beneficiarne -, sia attraverso l’erogazione della quattordicesima anche ai pensionati con redditi fino a 2 volte il trattamento annuo minimo INPS (circa 1.000 euro mensili nel 2016) ma nella misura prevista oggi (questi ultimi, quindi, non beneficeranno degli aumenti)”.
“Tra le simulazioni esaminate al tavolo fra Governo e sindacati – proseguono i due eletti all’estero – si prevede un aumento del 30% per chi già percepisce la somma aggiuntiva. Dovrebbe quindi salire da 504 a 655 euro l’importo massimo della 14ma. Giova tuttavia ricordare che ai nostri pensionati residenti all’estero è stato finora erogato l’importo minimo (a causa dei pochi contributi versati in Italia solitamente inferiori a 15 anni e della decisione dell’Inps – da noi contestata anche con interrogazioni parlamentari – di non considerare utili i contributi esteri ai fini del calcolo) pari a 336 euro che però sarà ora aumentato a 437 euro.
Ma chi ha diritto alla 14ma? Tutti i pensionati (vecchiaia, anzianità, invalidità, superstiti) con un’età pari o superiore ai 64 anni i quali abbiano un reddito complessivo personale non superiore a 1,5 volte il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti. Oltre tale soglia, l’aumento viene corrisposto fino a concorrenza del predetto limite reddituale incrementato della somma aggiuntiva ipoteticamente spettante. Pertanto, per ottenere l’importo in misura piena, nel 2016, occorre avere un reddito personale non superiore a 9.786,86 euro.
Ai fini della determinazione del reddito sono rilevanti, oltre alla pensione, i redditi di qualsiasi natura, con l’esclusione dei trattamenti di famiglia, le indennità di accompagnamento, il reddito della casa di abitazione, i trattamenti di fine rapporto e competenze arretrate. Sono escluse, inoltre, le pensioni di guerra, le indennità per i ciechi parziali, l’indennità di comunicazione per i sordomuti.
L’importo erogato varia a seconda dell’anzianità contributiva complessivamente maturata (ma purtroppo l’Inps ha deciso di non considerare i contributi versati all’estero anche se utilizzati per maturare il diritto a pensione in convenzione) ed è suddiviso in tre scaglioni fissi: a seconda, rispettivamente, se ha versato fino a 15 anni di contributi, fino 25 anni di contributi o più di 25 anni di contribuzione. Tali importi dovrebbero quindi ora aumentare del 30%, come anche la soglia di reddito che dovrebbe salire a due volte l’importo del trattamento minimo x tredici mensilità (quindi intorno ai 13.000 euro)”.
“Va sottolineato ovviamente – scrivono in conclusione Fedi e Porta – che tutto ciò dovrà essere definito nella legge di stabilità per il 2017 che sarà presentata entro la fine del mese di ottobre e approvata dal parlamento prima della fine dell’anno in corso. Fino a quel momento eventuali modifiche sono sempre possibili e noi ci adopereremo ovviamente per introdurre le misure che riterremo eque e necessarie per i nostri pensionati residenti all’estero (tra queste la presa in considerazione dei contributi esteri ai fini del calcolo dell’importo della 14ma e l’aumento dell’importo minimale delle pensioni in convenzione)”.
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