Sono 7,6 milioni, quasi la meta’ (45,4%) del totale, i pensionati che ricevono al mese meno di mille euro e tra loro ben 2,4 milioni dagli assegni percepiscono un reddito addirittura inferiore ai 500 euro. A censire il popolo dei pensionati in Italia e’ l’Istat, che insieme all’Inps conduce l’indagine sui ‘Trattamenti pensionistici e beneficiari’. Il rapporto, che aggiorna il quadro al 2010, monitora sia le prestazioni previdenziali sia quelle assistenziali e calcola che nel complesso la spesa e’ pari a 258,5 miliardi di euro, in rialzo dell’1,9% sull’anno precedente. Ma cala, anche se lievemente, il suo peso sul Pil (a 16,64%).
META’ PENSIONI AL NORD. E’ nelle regioni settentrionali che si concentra circa la meta’ delle prestazioni (47,9%), dei pensionati (48,5%) e della spesa (50,8%). Al Mezzogiorno va un circa un terzo e al Centro il restante quinto. Tuttavia se si guarda al tipo di pensione, si scopre che il maggior numero di titolari di prestazioni d’invalidita’ civile, di pensioni sociali e di assegni ordinari d’invalidita’ si trova al Sud.
Inoltre, sono le regioni meridionali a subire il carico maggiore, con 82 pensionati ogni 100 occupati (contro una media di 71 a 100).
DONNE PENALIZZATE. Ma le differenze non sono solo territoriali: a fonte di un reddito medio annuo da pensione pari a 15.471 euro, le donne percepiscono importi di 12.840 euro, inferiori del 30% ai 18.435 euro degli uomini.
L’ETA’ DEI PENSIONATI: Il 29,1% ha meno di 65 anni, una quota rilevante che risente delle prestazione indirizzare prevalentemente a chi e’ in eta’ lavorativa (rendite per infortuni o malattie professionali, invalidita’).
PIU’ DI UNA PENSIONE A TESTA. In Italia circa un terzo dei pensionati ne percepisce due o piu’: nel dettaglio, il 24,8% puo’ contare su un assegno doppio (il piu’ delle volte di reversibilita’ o di tipo assistenziale) e c’e’ anche un 7,9% che ogni mese ne raccoglie addirittura tre.
FORTE CALO INVALIDITA’. Spostando, quindi, l’attenzione dai pensionati alle pensioni, si nota come nel 2010 il numero delle pensioni d’invalidita’ scenda bruscamente (-6,6%), anche gli assegni d’invalidita’ civile fanno registrare una contrazione (-1,3%). Mentre risultano in crescita le pensioni di vecchia o anzianita’ (+1,1%), corrispondenti al 70% della spesa.
I sindacati commentano con preoccupazioni la fotografia scattata dall’Istat: per lo Spi-Cgil ‘un intervento sui redditi da pensione non e’ piu’ rinviabile’. Sulla stessa linea la Fnp Cisl che parla di pensionati ‘sempre piu’ poveri’, su cui si scarica ‘il peso maggiore della crisi’. Secondo la Uil ‘Bisogna innanzitutto pienamente ripristinare l’indicizzazione dei trattamenti al tasso di inflazione, scandalosamente limitata, con la manovra di dicembre’. Anche l’Ugl richiede un’azione ‘seria e tempestiva’. Mentre le associazioni degli agricoltori denunciano il forte disagio degli anziani nel settore.
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