Ha chiesto scusa don Riccardo Seppia, l’ex parroco di Sestri Ponente condannato oggi a Genova a 9 anni e mezzo per violenza su minore. Per la prima volta da quando, 12 mesi orsono, fu arrestato dai carabinieri nella sua abitazione di Sestri, l’ex parroco della chiesa di Santo Spirito ha chiesto pubblicamente scusa per il suo ‘comportamento morale disdicevole’. Scusa ‘per tutti quegli sms’ pieni di fantasie erotiche e bestemmie che lui inviava a minorenni, chierichetti e non. Davanti al gup Roberta Bossi, e prima di sapere quale sarebbe stata la sentenza nei suoi confronti, don Seppia in aula ha letto questo messaggio: ‘chiedo scusa per il mio comportamento morale perche’ ho commesso degli sbagli. Ho sbagliato a comportarmi in quel modo, a scrivere quegli sms’.
Le scuse non sono comunque bastate ad assolverlo, come chiedeva il suo difensore, Paolo Bonanni. L’ex sacerdote, jeans e giubbotto blu, l’ex parroco e’ stato condannato a 4 anni, 2 mesi e 20 giorni per violenza sessuale e per tentata induzione alla prostituzione minorile, a 4 anni e 8 mesi per offerte plurime droga, e a 8 mesi per cessione di cocaina, oltre al pagamento di 28 mila euro. Il pubblico ministero, Stefano Puppo, aveva chiesto la condanna a undici anni e otto mesi. Completamente rasato, don Seppia ha ascoltato la lettura del dispositivo accanto al suo legale, senza dire una parola: ‘Parleremo della condanna martedi’ o mercoledi’ – ha commentato il difensore – quando lo andro’ a trovare in carcere. Adesso aspettiamo le motivazioni per ricorrere in appello’.
L’inchiesta sull’ex parroco era partita da Milano piu’ di un anno fa. I carabinieri dei Nas stavano indagando su un giro di cocaina nei locali frequentati da omosessuali e quasi per caso si sono imbattuti nell’allora parroco di Sestri. Don Riccardo Seppia secondo l’accusa usava la coca per adescare giovanissimi ragazzi di vita, sbandati che per pochi soldi e un po’ di droga erano disposti ad avere rapporti sessuali. Rapporti, pero’, che il parroco proponeva senza mai in realta’ consumarli davvero, come emerso durante il processo. A testimoniare in tal senso sono stati sia un ragazzo albanese di 16 anni (piu’ volte hanno concordato un appuntamento, ma all’ultimo momento don Seppia ha sempre disdetto), sia un chierichetto di 15 anni, che ha confessato di aver subito in sacrestia ‘attenzioni particolari’ dall’ex sacerdote. Mai sconfinate, pero’, nell’atto sessuale vero e proprio.
Ad inchiodare don Seppia pero’ sono state le intercettazioni. Telefonate a spacciatori ai quali chiedeva ‘ragazzini dal collo tenero’, sms all’amico ed ex seminarista Emanuele Alfano, anche lui arrestato nell’ambito della stessa inchiesta, in cui l’ex sacerdote raccontava le sue fantasie sessuali con i ragazzini.L’unico reato per il quale l’ex parroco e’ stato assolto e’ quello di detenzione di materiale pedo-pornografico: secondo i periti del pm e del giudice, i file trovati nel suo pc sarebbero ‘temporanei’, quindi non scaricati volontariamente dal prete. Don Seppia e’ tornato ora nel carcere di Sanremo, nella sezione ‘sex offenders’. Dovra’ rimanerci per altri otto anni e mezzo, visto che ha gia’ scontato un anno di carcerazione preventiva.
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