I giornali tutti, e chissà perchè anche quelli di destra, lo hanno più volte detronizzato, derubricato, deriso: non ha il carisma, non ha il quid, non ha le palle. E dopo l’imprevedibile battagliera conferenza stampa di Villa Gernetto hanno forzato ad arte le interpretazioni politiche preconizzando (o augurandosi?) il passo indietro, se non addirittura il parricidio, da parte dell’erede designato.
Strano destino quello di Angelino Alfano, il più probabile e meritevole candidato del centro destra alle prossime elezioni politiche; proprio per la sua capacità di unire e di smorzare, opposta a quella così straripante del suo mecenate, riesce a farsi apprezzare da quella parte degli elettori fedeli alle idee e ai principi, ma stanchi di conflitti interni ed esterni che il solo nome di Berlusconi porta dietro di sè.
Alfano ha rispetto del proprio benefattore, e questo è già motivo di apprezzamento per chi è rimasto disgustato dai voltafaccia dei tanti ingrati traditori; mostra di comprendere le ragioni di quell’uomo che lo ha nobilitato, e che nonostante gli attacchi non è mai domo; sa dissuadere dallo scontro e persuadere alla ragionevolezza; sa analizzare le dinamiche della sconfitta nella sua amata Sicilia e riconoscere onore e merito ai vincitori.
Noi aspettiamo le primarie per conferirgli autorevolezza e restituirgli il ruolo di degno successore di un leader comunque irripetibile; aspettiamo di consegnargli la nostra fiducia e ci auguriamo di essere in molti, perchè siamo sicuri che con lui il centrodestra potrà tornare ad essere la casa e la famiglia di tanti uomini liberi, che vogliono meno Stato e più individuo, che vogliono un’Italia fiorente e un’Europa solidale.
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