Claudio Scajola, intervistato dal Corriere della Sera, questa volta punta il dito contro Ignazio La Russa, il quale del PdL "è ancora coordinatore, anche se non esercita il suo ruolo in maniera particolare". Per questo, il leader dei frondisti avrebbe preferito "che con il passaggio alla segreteria Alfano si fosse ridisegnata l’architettura complessiva dei vertici del partito, perche’ una fase si e’ chiusa".
L’ex ministro vorrebbe, "accanto ad un organismo di vertice con tutti gli esponenti piu’ rappresentativi", "un organo piu’ ristretto per svolgere compiti operativi dove viga la regola dell’incompatibilita’ tra cariche di governo e di partito", una regola che dovrebbe essere "operativa prima di svolgere i congressi provinciali, perche’ dal territorio mi giungono segnali preoccupanti in questo senso".
All’orizzonte c’e’ l’obiettivo di "lanciare veramente la Costituente dei moderati, per arrivare ad un nuovo partito in un paio d’anni. Incontrandoci sui contenuti con mondi come quello cattolico e laico che chiedono di partecipare, potremo trovare anche convergenze con i centristi in Parlamento sulle cose, nell’interesse dell’Italia".
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