"Non basta il Cavaliere a tenerci uniti" e "questo governo va sostenuto". Lo afferma in un’intervista all’Unità il ministro per le Riforme Gaetano Quagliariello. E sull’appuntamento di sabato precisa: "Senza un accordo chiaro non è opportuno andare al Consiglio Nazionale. La leadership di Berlusconi va affiancata da un partito strutturato".
Sollecitato sulle sue posizioni il ministro quindi spiega: "Non riesco a capire quelli che hanno come obiettivo la rottura a tutti i costi né quelli che puntano alla pace a tutti i costi. Ragionano così le menti illiberali. La politica, invece, è sempre il risultato di volontà differenti. L’importante è non tradire i propri principi". E aggiunge: "Fino all’ultimo, come abbiamo visto il 2 ottobre, è tutto possibile. Mettiamola così: sabato può finire il Pdl e iniziare una nuova esperienza. A cui si deve però aderire su presupposti chiari rispetto al governo e alla forma di partito. Altrimenti non vi si aderisce, anche se questo può significare la fine di un’esperienza politica personale: non si può stare dentro l’esperienza e poi non accettare ciò che decide la maggioranza", "in politica ci sono processi di maturazione, caratteri e origine diverse. Posso dire che tra noi c’è stata una grande maturazione comune. Siamo da settimane in una lunga assemblea". Sull’eventuale uscita dei 300, Quagliariello afferma: "L’Italia è a una svolta. E se noi dovessimo iniziare questa avventura potremmo essere gli ultimi del vecchio mondo o i primi del nuovo".
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