Ormai è chiaro che il PdL ha vita breve. Il partito fondato da Silvio Berlusconi è destinato a cambiare presto nome, probabilmente già dopo le elezioni amministrative. E così all’interno del Popolo della Libertà ciascuno si sente libero di fare la sua proposta. Gaetano Quagliariello, per esempio, senatore pidiellino, ha in mente un nome per il nuovo partito: “I Moderati”.
Intervistato su Radio2 a "Un Giorno da Pecora", ha spiegato che, se fosse per lui, sceglierebbe questo nome per il "nuovo Popolo della Libertà". "Popolo della Libertà è molto bello, mi piace. L’acronimo invece no…", spiega Quagliariello, che aggiunge: “A me piacerebbe I Moderati. Comunque sulla scelta del nome ci si deve assolutamente affidare a Berlusconi, che è il più bravo di tutti".
LEGGE ELETTORALE, RIFORMA PRIMA DI MAGGIO La riforma della legge elettorale, al 75%, potrebbe essere presentata prima della fine di maggio. La pensa così Gaetano Quagliariello: "Penso seriamente che prima di andare alle elezioni bisogna fare due cose: le riforme e cambiare la legge elettorale". Però per farle servirebbero posizioni comuni, mentre voi e il centrosinistra sembrate pensarla in modo diverso su questi temi. "No, noi abbiamo presentato insieme una riforma dei regolamenti parlamentari e abbiamo presentato insieme la riforma costituzionale. Secondo me dobbiamo, prima della fine di maggio, presentare anche la riforma della legge elettorale". Che percentuale dà alla possibilità che questo accordo ci sia entro la fine di maggio? "Il 75%". Ci saranno le preferenze? "Quello che penso io è che è necessario che i cittadini abbiano più potere di scelta, questo può accadere o coi collegi o con le preferenze". Secondo lei a quanto dovrebbe essere posto lo sbarramento per entrare in Parlamento? "Per me al 5%". Così potrebbe entrarci anche Grillo e il suo Movimento 5 Stelle. "Se Grillo prende i voti perché non dovrebbe entrarci?". Infine, ci dica: il premio di maggioranza ci potrebbe essere? "Ci potrebbe essere un piccolo premio di maggioranza al primo, per dimostrare che poi chi arriva ha la responsabilità di fare il Governo".
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