Gianfranco Fini, in queste ore in Sicilia, durante una visita a Caltanissetta ha parlato anche della crisi del PdL: “Quello che sta succedendo nel Pdl e’ la riprova che i nodi vengono al pettine, perche’ non occorre ricordare le polemiche che facevo a suo tempo per essere coscienti del fatto che c’e’ un’enorme questione relativa alla modalita’ di selezione della classe dirigente". Secondo il presidente della Camera, all’interno del partito fondato da Silvio Berlusconi "c’e’ un problema oggettivo di rispetto nei confronti dei principi e dei valori connessi alla legalità. Ho visto che qualcuno ha detto faccio il pane con la farina di cui dispongo: e’ evidente che poi si puo’ anche cambiare fornaio".
Ancora sui partiti: “Non riusciro’ mai a capire perche’ giustamente se qualcuno vuole aprire un’attivita’, compreso un chiosco per i fiori, deve presentare certificato antimafia, mentre non si ritiene altrettanto obbligatorio per i candidati che si presentano alle elezioni il certificato antimafia. Come si puo’ giustificare questa differenza oggettiva in tema di legalità? Non significa mettere in dubbio il principio costituzionale della presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio, ma e’ un problema di opportunita’ della politica, se vuole ritrovare un po’ di credibilità”.
In tour elettorale in vista delle elezioni regionali, il leader di Futuro e Libertà ha spiegato che votare è importantissimo: “Non esercitare il diritto di voto significa privarsi del diritto di essere cittadini. Ognuno voti secondo coscienza, ma non recarsi alle urne significa privarsi del diritto di giudicare". "Mi auguro che pur in questo momento di disillusione della politica prevalga la consapevolezza che partecipare e’ un diritto che da’ vita sostanzialmente ad una democrazia".
Per quanto riguarda il dibattito che ruota intorno alla legge di stabilità, “è importante che il presidente Monti abbia detto che e’ disponibile a valutare la possibilita’ di alcuni cambiamenti, e credo che alcuni siano essenziali. Ovviamente a condizione che i saldi rimangano invariati, perche’ non si puo’ venir meno al tenere sotto controllo, e ridurla, la spesa pubblica e al tempo stesso si puo’ riscrivere la manovra in modo diverso rispetto al merito. Credo ad esempio – ha osservato il presidente Fini – che la protesta degli insegnanti sia piu’ che motivata e ho visto con piacere che il governo sta riflettendo su quella norma, cosi’ come genera imbarazzo pensare di tassare le pensioni di guerra o l’indennita’ di medaglia, e su questo ho parlato col presidente del Consiglio e c’e’ una riflessione in corso”.
In merito alla sentenza di condanna degli scienziati italiani della Commissione Grandi Rischi da parte del Tribunale dell’Aquila: “Non ho letto la sentenza e non mi sono meravigliato che la notizia stia facendo il giro del mondo perche’ e’ una sentenza che, con il rispetto per chi l’ha presa, contrasta con un dato scientifico: e’ impossibile prevedere la gravita’ di un sisma. Non a caso stanno discutendo di questa sentenza in Giappone come negli Stati Uniti. Mi auguro quindi che venga corretta in secondo grado”.
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