Il PdL si divide? Gli ex An avranno davvero la forza e il coraggio di staccarsi e creare una nuova forza politica? Presto per dirlo. Certo è che fra loro c’è chi spinge verso una scissione. E’ il caso di Gianni Alemanno, per esempio, anche se per il sindaco di Roma “parlare di scissione e’ riduttivo, bisogna, invece, offrire un prodotto politico che parli a un mercato vastissimo che oggi sta nell’astensionismo. E’ finita la seconda repubblica. Dobbiamo costruire il centrodestra del futuro. Il Pdl non puo’ rimanere uguale a se stesso, puo’ rimanere un soggetto unitario, ma deve cambiare profondamente". E ancora per quanto riguarda una eventuale spaccatura del PdL: “Non so cosa pensa Berlusconi. Questo lo potra’ dire solo lui. Io penso che il mese di ottobre sara’ quello in cui il centrodestra deve preparare una grossa novità”.
Fra i berlusconiani doc, c’è Fabrizio Cicchitto, capogruppo PdL alla Camera, che avverte: con un eventuale spaccamento del partito finirebbe il centrodestra. “Non credo nel valore taumaturgico delle divisioni e anche nella genericita’ della richiesta di azzeramento che vuol dire tutto e nulla. Una spaccatura del Pdl non la vedo come strumento per ripartire. Penso invece che in un momento di grande difficolta’ e attacco bisogna rimanere uniti. Anche perche’, a parte alcune nostalgie marginali, non colgo questa separatezza tra le due realta’. Se si sfarina il Pdl finisce il centrodestra”.
Secondo Gaetano Quagliariello, senatore PdL, “avremmo dovuto fare le primarie. L’ho detto tante volte, ma io non ho una visione giacobina della politica e nei partiti a volte si vince e a volte si perde, a me sinceramente capita piu’ spesso di perdere”. In compenso, garantisce: “Le faremo per la scelta del candidato nel Lazio”. Quanto alle ipotesi di scissione del Pdl, il vicepresidente vicario dei senatori ha confermato che “sarebbe un errore per il partito e per chi prende questa linea. Il Pdl ha altre cose da fare in questo momento, pensare a come riorganizzarsi e a dare un segno di cambiamento. E poi deve chiarire qual e’ la sua identita’ e se e’ in grado di fare una proposta alternativa rispetto al Pd”.
Giancarlo Lehner, deputato di Popolo e Territorio, in una nota dichiara: “Soltanto Alemanno, l’abominevole uomo della neve capitolina, e la giovane, politicamente stravecchia, Meloni battono e ribattono sull’idea di andar via e far da soli. Provenendo da loro, la scissione non suona piu’ come minaccia, bensi’ -conclude Lehner- come promessa".
Intanto è previsto per questo pomeriggio un incontro dello stato maggiore del PdL. La riunione si terrà in serata a Palazzo Grazioli. Fra i temi sul tavolo, le tensioni interne al partito con le minacce di scissione da parte degli ex An, lo scandalo dei fondi alla Regione Lazio e le modifiche alla legge elettorale.
In questa situazione, resta ancora il nodo – tutto da sciogliere, al momento – che riguarda il candidato premier del centrodestra: sarà Silvio Berlusconi? Il Cavaliere tornerà davvero in prima linea? E se non sarà lui, chi prenderà il suo posto? Ancora non si sa. E nel frattempo le elezioni si avvicinano ogni giorno di più.
Discussione su questo articolo