L’Udc sempre più vicino al Pdl? Forse. I rumors girano da giorni ormai: il partito di Pierferdinando Casini sarebbe pronto ad un "ritorno a casa", al fianco di Silvio Berlusconi. Ma è nelle ultime ore che il retroscena è diventato qualcosa di più, tanto da far gridare i futuristi un "noi non ci saremo".
PdL e Udc hanno un dna molto simile, e guardano entrambi al Partito Popolare Europeo. Angelino Alfano, segretario del Popolo della Libertà, da tempo parla di un "riavvicinamento necessario" con gli "amici" dell’Udc. Qualcosa che Futuro e Libertà, o almeno una parte del partito finiano, vede come un pugno in un occhio. Eppure qualcosa nel centrodestra si sta muovendo.
Alcuni rumors parlano persino di un nuovo nome, "Democrazia e libertà", per la nuova formazione politica. Un passaggio che potrebbe essere ufficializzato nel congresso nazionale che si terrà a Roma tra ottobre e novembre.
Lasciata da parte la Lega di Bossi, quindi, sempre più "ribelle" e sempre più lontana dal Cavaliere, il PdL punta a riconquistare Casini e pare ci stia riuscendo. Del resto per il leader centrista l’ostacolo più grande al riavvicinamento col PdL era Berlusconi: ora il testimone è passato ad Alfano, con Silvio "padre nobile" del partito. E’ Alfano che ha in mano il PdL e che pensa a gestire la sua riorganizzazione.
L’alleanza fra PdL e Udc riguarderebbe, appunto, solo il partito di Casini: non il "Terzo Polo", tagliati fuori quindi Fini e Rutelli. E Futuro e Libertà che fine farà, dunque? Staremo a vedere, ma senza l’Udc a sostenere il Terzo Polo sarà difficile poter conquistare forti consensi.
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