Roma – Al Consiglio nazionale del PdL, al quale anche ItaliachiamaItalia ha partecipato, appassionato intervento del neo-segretario del PdL, Angelino Alfano. Parole che hanno fatto breccia nei cuori, concetti largamente condivisi. Una giornata impossibile da dimenticare, con l’augurio che il neosegretario possa far rivivere la primavera del ’94 e lo stesso spirito di allora. Ne trarrebbe beneficio il PdL, ma anche l’opposizione tutta. Un nuovo corso nei rapporti istituzionali è quanto richiesto da mesi dal presidente Napolitano, sempre attento alle dinamiche parlamentari e di governo, e preoccupato da quelle perverse.
Il discorso del Guardasigilli è stato già pubblicato ieri in apertura sul nostro quotidiano online. Oggi, desideriamo commentarlo e raccontarvi le emozioni che abbiamo vissuto all’Auditorium della Conciliazione, a Roma, dove si è tenuto l’evento.
La mattinata è stata tutto uno sfilare di politici pidiellini, dai big di spessore nazionale fino ai meno noti. Nella galleria d’immagini, allegata a questo articolo, potete vederne alcuni. Sono tutte foto scattate da ItaliachiamaItalia. Folla di giornalisti e telecamere all’ingresso fin dalle nove del mattino.
In tempi di quote rosa, è giusto sottolineare che erano tante le donne del PdL presenti, tutte elegantissime. La più bella, secondo noi? Nicole Minetti. Silvio, non c’è che dire, per le donne ha davvero l’occhio lungo, ottimo gusto.
Ma al di là della scenografia umana che ci siamo trovati di fronte, a farci accapponare la pelle è stato l’intervento di Angelino Alfano. Subito dopo essere stato proclamato Segretario politico del Popolo della Libertà, il ministro della Giustizia ha cominciato il suo discorso snocciolando uno dietro l’altro i punti più importanti da seguire, nella sua visione politica, che è naturalmente anche quella del presidente del Consiglio e leader PdL, Silvio Berlusconi. In sala stampa i commenti dei colleghi facevano da contorno alle parole di Alfano, che ci è piaciuto molto quando, dirigendosi al premier, gli ha detto "noi abbiamo ancora bisogno di te, del tuo sorriso, della tua forza, della tua voglia di vincere".
Silvio Berlusconi, seduto al tavolo dei dirigenti, sul palco, a tratti è sembrato persino commuoversi. Ci è apparso in certi momenti felice, per la nuova nomina di Alfano, il suo "pupillo", e per avere capito – dagli applausi esplosivi della platea e dalle parole sicure e vincenti del neo Segretario – di aver fatto la scelta migliore. Ma in certi momenti ci è sembrato anche stanco e malinconico, come se di colpo avesse dovuto ammettere a se stesso che no, non è immortale, nessuno lo è, nemmeno lui, il Cavaliere. Come se di colpo si fosse reso conto che lui, fra vent’anni, forse non ci sarà a vedere il risultato concreto del suo lavoro politico. Non potrà vedere come sarà andato avanti il percorso del suo progetto, il PdL.
In ogni caso, ieri si respirava quasi un’aria di festa all’Auditorium della Conciliazione. Festa perchè la nomina di Alfano, condivisa da tutti, è comunque un segnale di forte ripresa, un segnale che trasmette fiducia. Ci voleva. Il PdL dopo le sberle ricevute ultimamente, fra referendum e amministrative, si meritava una lavata di faccia con acqua fresca. L’acqua fresca, oggi, si chiama Angelino Alfano. A lui ItaliachiamaItalia augura con tutto il cuore un buon lavoro.
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