PdL e Lega appaiono sempre più distanti. Silvio Berlusconi e Umberto Bossi sono ormai su strade diverse. Il Cav, con il suo partito, fa parte della maggioranza che sostiene il governo Monti; il Senatur ha detto no, e il Carroccio siede nei banchi dell’opposizione. L’Asse del Nord non è più saldo come un tempo, e anzi c’è chi parla di una definitiva separazione. Anche sul territorio: in vista delle prossime amministrative, infatti, l’alleanza PdL – Lega non è più così scontata.
Intanto il PdL prende atto della posizione delle camicie verdi e anche per questo corteggia sempre più l’Udc di Casini: anche i centristi sostengono il governo del professore bocconiano, fra PdL e Udc quindi potrebbe nascere un nuovo amore.
Nel Nord Italia, comunque, PdL e Lega sono insieme al governo in tante amministrazioni, comunali e provinciali. Guardando al voto del 2012, ecco il piano dei lumbard: governare da soli nei Comuni e nelle Province a forte carattere leghista, cominciando a mettere in moto il meccanismo che quindi porterà a realizzare “la Padania”, almeno secondo il punto di vista della Lega. Roberto Maroni sostiene questa strategia fin da tempi non sospetti, con la “benedizione” del capo supremo, Bossi. Per ora quindi le strade divergono. E Roma? I leghisti hanno abbandonato la capitale al suo destino, ora come mai la parola d’ordine è “territorio”.
CORTEGGIAMENTO UDC Fra i pidiellini la preoccupazione per una Lega sempre più distante c’è, ma allo stesso tempo qualcuno vede anche nuove opportunità. E’ il caso dell’ex ministro degli Esteri, Franco Frattini, secondo cui è necessario puntare sull’Udc, “aprirsi al centro con un patto fondativo e con l’obiettivo di arrivare alla costruzione del Ppe in Italia”.
Osvaldo Napoli, berlusconiano di ferro, tuttavia è convinto: "L‘alleanza fra il PdL e la Lega non e’ affatto archiviata, se non nel giudizio utilitaristico di Bossi. Aspettiamo le prossime amministrative per dare un giudizio piu’ approfondito".
OBIETTIVO LOMBARDIA La Lombardia è da anni nella mente – e nei sogni – della Lega: il colpaccio potrebbe proprio essere conquistare la regione che rappresenta la locomotiva economica dell’Italia. Puntare dritti al cuore del berlusconismo. Ma in Lombardia c’è Roberto Formigoni, che è fortissimo, e la Lega lo sa. Per questo i vertici leghisti si sono seduti al tavolo con lui, e lo hanno fatto nella propria sede, in via Bellerio, dove nessuno mai prima era stato inviato. Nemmeno il Cavaliere.
NULLA E’ PIU’ COME IERI Fra strategie politiche e accordi più o meno espliciti, con il voto amministrativo ogni giorno più vicino e con quello politico che comunque potrebbe arrivare da un momento all’altro, Bossi e Berlusconi restano per il momento su due punti opposti. Anche se il Cavaliere, quando ha parlato di Lega, ha sempre sottolineato che con Bossi “c’è un ottimo rapporto”, e quando qualcuno gli ha chiesto se alle amministrative PdL e Lega saranno alleati, ha sempre risposto “certamente”. Ma forse, oggi, ciò che ieri era certo, non lo è più così tanto.
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