Daniela Santanchè continua con la sua voglia di rottamare tutto e tutti. L’ex sottosegretario del governo Berlusconi dalle pagine de ‘Il Foglio’ torna ad attaccare la classe dirigente del Popolo della Libertà: un partito, secondo Santanchè, che “va azzerato”, è un partito che ora come ora “è peggio della Dc”. E poi ribadisce: voglio la testa di Alfano e non solo la sua. “Chi ha un incarico adesso si deve dimettere a cominciare dal segretario Alfano fino all’ultimo dei coordinatori provinciali. Chi ha piu’ di tre legislature alle spalle non va piu’ candidato in Parlamento, deve sparire”. Via tutti, insomma. L’imprenditrice che si occupa di politica salva solo il Cavaliere: “Berlusconi e’ l’unico che ha coraggio, gli altri hanno palle di velluto”.
Parole molto forti. E non è la prima volta che Daniela Santanchè esprime certi concetti. Osvaldo Napoli, vicepresidente dei deputati PdL, le consiglia di collegare il cervello alla lingua prima di parlare. Santanchè, osserva il deputato, “non ha mai consumato le suole delle scarpe per prendere un voto – dico un voto – per il PdL. Se amici e amiche del PdL imparassero a contare fino a 10 e a mettere in moto il cervello prima della lingua, probabilmente il partito non sarebbe nelle difficoltà in cui oggi si trova”.
Contro le posizioni di Santanchè, naturalmente, anche Angelino Alfano – segretario PdL – e Gaetano Quaglieriello, vicepresidente dei senatori pidiellini. “Linea sfascista molto chiara. Noi ne abbiamo un’altra”, ha commentato Alfano, e queste due linee “sono inconciliabili”. E c’è anche Franco Frattini, ex ministro degli Esteri, che si Twitter ‘cinguetta’ così: “Bene Alfano e Quagliariello, in Europa non c’e’ nessuno spazio per gli sfascisti. Sto con chi costruisce".
Ed ecco la replica della ‘rottamatrice’: “Io rispetto i giudizi del segretario e amico Angelino Alfano, ma questa volta forse si e’ confuso se per ‘sfascista’ intendiamo chi sfascia. Stia attento perche’ lui ha preso in mano un partito al 22% e ad oggi naviga intorno al 15%, dopo aver perso fragorosamente le elezioni amministrative”.
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