Dopo il forfait a ‘Porta a Porta’, arriva quello di ‘Orvieto’. La voce sulla mancata presenza di Silvio Berlusconi nella cittadina umbra per la conclusione della Scuola di formazione politica era cominciata a circolare gia’ all’inizio della settimana, quando divampavano le polemiche sulla leadership del Pdl e l’immobilismo sulle candidature per le amministrative. Ieri sera, mentre il Cavaliere era in Russia (il rientro da Mosca stasera o domani a Milano), questa voce e’ diventata sempre piu’ insistente.
Fino all’annuncio ufficiale di Sandro Bondi, durante la sessione sulla riforme di oggi pomeriggio, per stoppare illazioni e non caricare di aspettative la giornata finale del seminario: ‘Ho parlato con il presidente Berlusconi: mi ha comunicato che il suo arrivo in Italia dalla Russia subira’ un ritardo rispetto ai tempi previsti’.
‘Di certo -ha assicurato Bondi- Berlusconi avra’ cento altre occasioni per rivolgersi al Pdl, ma mi ha espresso il suo apprezzamento per la qualita’ del dibattito che stiamo svolgendo e mi ha pregato di portarvi il suo saluto’. Allo stato, e’ in forte dubbio anche un collegamento telefonico dell’ex premier, subito dopo la replica conclusiva di Angelino Alfano, domani.
Programma alla mano della ‘tre giorni’ orvietana, il discorso di chiusura di Berlusconi era previsto subito dopo quello di Alfano, fissato per mezzogiorno. Ora, il forfait, come spesso capita in questi casi, si presta a varie interpretazioni. Certo, il silenzio del Cav fa piu’ rumore delle parole. Da tempo, infati, la ‘base’ spera che il presidente del Pdl faccia sentire ‘forte e chiara’ la sua voce dopo giorni di silenzio difronte ai malumori sempre piu’ crescenti nel partito, in piena stagione congressuale e alla vigilia del voto del 6 maggio.
C’e’ chi dice che il Cav abbia deciso di disertare l’appuntamento umbro per non rubare la scena al ‘delfino’ Angelino, gia’ accusato in questi giorni di essere un ‘leader dimezzato’. Altri, invece, assicurano che l’ex premier, in questo momento delicato sia sul fronte interno (dall’alleanza con la Lega alla scelta dei candidati sindaco, dallo scandalo delle tessere false, alle divisioni tra ex Fi ed An sul ‘nuovo partito dei moderati’ nel 2013 ), sia sul fronte ‘esterno’ (vedi le tensioni con il governo Monti dopo il caso Riccardi e il ‘niet’ a Pd e Udc sui nodi Rai e giustizia), non avrebbe nessuna intenzione di alimentare altre polemiche.
Secondo altre fonti, invece, ‘il presidente ha voluto staccare la spina per qualche giorno, concedendosi un po’ di relax, ma presto tornera’ a farsi sentire’.
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