Il PdL c’e’, non sparira’ dopo l’eventuale uscita di scena di Silvio Berlusconi e punta a vincere le prossime elezioni politiche. Questo, in sintesi, il messaggio che Angelino Alfano ha voluto lanciare ieri con il suo intervento all’assemblea del PdL Lombardia. Un intervento che vuol dire una sola cosa: continuita’ del progetto politico del Cavaliere. E del pragmatismo dei suoi giorni migliori.
A sinistra fingono armoniosi intenti per pura tattica, ma sappiamo che quando c’è da mettere nero su bianco spuntano le differenze e gli individualismi personali e di partito. Dopo il porcellum quale legge elettorale? primarie, sì o no? e sulla leadership, Bersani, Vendola o Di Pietro, o il sempreinpiedi Casini?
Nel centrodestra pure c’e’ dibattito, ma una cosa e’ sicura: se Berlusconi scegliera’ di non candidarsi premier nel 2013 – e solo lui potra’ prendere questa decisione -, Alfano e’ in prima linea per raccogliere il testimone e prendere la guida non solo del PdL, ma anche del prossimo governo. Checchè ne pensi Formigoni.
Il segretario politico del Popolo della Liberta’ ha l’entusiasmo tipico di chi crede davvero in cio’ che fa, e con le parole pronunciate ieri ha confermato ancora una volta che quello che vuole e’ un partito moderno, che sappia parlare a chi oggi compie 18 anni e votera’ nel 2012, alle amministrative, per la prima volta. Un PdL composto da persone scelte dai cittadini perchè ci mettono la faccia e i programmi, basta ai personaggi calati dall’alto, basta ai Coordinatori nominati. Angelino continua a far sognare la base e le premesse per un vero rilancio del partito ci sono tutte.
Sono tanti coloro che si augurano che si possa passare dalle parole ai fatti prima possibile. I congressi provinciali di dicembre potranno forse essere il primo passo verso una logica nuova all’interno del PdL. Senza dimenticare che anche oltre confine tanti dei connazionali che si riconoscono nei valori espressi dal Popolo della Liberta’ e dal centrodestra chiedono una guida per il PdL nel Mondo capace di guardare oltre l’orizzonte della Penisola, al mondo intero, anche in vista dalle elezioni, che comunque vadano le cose sono ogni giorno più vicine.
Alfano per ora sta seminando le idee e i principi, dovra’ presto raccogliere i frutti del suo impegno da segretario, dovra’ sforzarsi di rompere quel muro di gomma che in certi casi impedisce al partito un reale e diretto confronto con la propria base.
Silvio Berlusconi ha scelto bene quando ha pensato ad Alfano, che piace ai giovani ma anche a chi ha più anni di lui. Con Angelino si apre una nuova era. Chi crede nel PdL spera che possa finalmente iniziare il cammino giusto verso un partito che dovra’ essere d’esempio per tutti gli altri. Senza inciuci, senza malpancisti inutili, senza traditori al suo interno, senza persone con troppe ombre nel proprio passato, senza protagonismi sfrenati: si lavora a un programma, ci si riconosce in quello, e si va in Parlamento e al governo per realizzarlo nei tempi stabiliti. E per il Parlamento: troppi rappresentanti, nessun rappresentante; dimezzando i numeri, ridurremo i tempi e raddoppieremo la produttività.
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