Clima tesissimo all’interno del Popolo delle Libertà. C’è il caso Formigoni che continua a tenere alta la tensione, e gli attacchi de “Il Giornale” al capogruppo PdL alla Camera, Fabrizio Cicchitto, accusato di “intelligence” con il “nemico” Marco Travaglio, certo non aiutano.
All’interno del partito di Silvio Berlusconi “è tutto fermo”, confida un ex ministro azzurro, “l’unica certezza e’ il sostegno a Monti e la bontà della nostra proposta di riforma sul presidenzialismo alla francese”.
Sono attesi per l’inizio di giugno i primi segnali di rinnovamento nel partito. Intanto Angelino Alfano lavora per definire la “nuova squadra”, quella che dovrebbe affiancarlo da qui alle elezioni del 2013.
Martedì Silvio Berlusconi è atteso a Roma. Probabile che decida di riunire i suoi uomini per fare il punto della situazione.
Il segretario del PdL a Prato torna a ribadire la necessità di una grande alleanza dei moderati che comprenda anche Udc e l’area vicina a Luca Cordero di Montezemolo, ma invita a non fossilizzarsi su “alchimie e formule”, perchè gli “accordi si fanno solo sui contenuti concreti”.
Sempre a Prato ribadisce che l’Imu deve essere una tantum e che nel 2013 dovrà essere abolita. E poi sottolinea che non ci si può accontentare di quel che fa il governo: “Non dobbiamo accontentarci di quel che il governo sta facendo. Dobbiamo chiedere di fare di più”.
Alfano nello studio di “Porta a Porta” rilancia il presidenzialismo alla francese e punta l’attenzione anche sui principali temi economici, ribadendo il no a nuove tasse.
Dopo la botta delle amministrative, che hanno visto un crollo del PdL, Alfano deve darsi una mossa per uscire dall’angolo: è necessario dimostrare che il partito ha davvero intenzione di cambiare rotta. Sarà la “Federazione per l’Italia” a dare i primi segnali concreti di un nuovo partito? Chissà.
Il momento non è affatto semplice. Mentre Alfano cerca di mantenere unito il partito, gli ex azzurri e gli ex aennini sono ai ferri corti: e non solo per quanto riguarda il sostegno al governo Monti. Ma Alfano non molla: punta sulle primarie, anche se e’ costretto a prendere tempo sul restyling del PdL.
Il segretario ha deciso di puntare su una squadra di under 40, giovani che nel PdL si sono sempre dati da fare, giovani che conoscano e sappiano usare le tecnologia e che abbiano voglia di fare. Non solo belle facce, ma anche contenuti: questo chiede il partito adesso. Con la speranza di riuscire così a recuperare il consenso perduto. La sfida è cominciata: vincere non sarà facile, ma è ancora possibile.
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